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Star troppo grasse o troppo magre: piovono critiche su Christina Aguilera

scritto da Francesca Parravicini

Certo volte non capisco. Ma davvero non capisco. Mi metto d’impegno per capire cosa passa nella testa dei giornalisti certe volte, eppure niente, vuoto totale…mi sembra di aver a che fare con persone affette da bipolarismo. Ma andiamo con ordine, partendo da un antefatto che è fresco fresco di questi giorni.

Il caso Aguilera

Luogo: Millenium Stadium a Cardiff, in Galles. Chi: Christina Aguilera al concerto-tributo di Micheal Jackson. Si scatenano i gossip. Il motivo: la Aguilera è apparsa decisamente ingrassata, fasciata in un body che lasciava ben poco all’immaginazione. E la corsa al commento maligno è partita in un batter d’occhio, i tabloid si sono scatenati e “big” è forse il termine più delicato che è stato utilizzato. Effettivamente Xtina ha scelto un outfit non proprio adatto al suo fisico: e allora? La Aguilera è uscita da un divorzio e dal flop del suo ultimo album, Bionic, chi non si lascerebbe andare un po’? Ma nel mondo dorato dello showbiz non c’è tempo per cedimenti: la perfezione è un obbligo.

Quello che mi stupisce ogni volta è il comportamento ambivalente dei media: sei sei troppo magra sei anoressica e le foto delle tue ossa sporgenti vengono sbattute in prima pagina, se sei troppo grassa sei una cicciona e i fotografi si ingegnano per fotografare la cellulite sulle tue gambe. Mi vengono in mente star come Keira Knightley e Paris Hilton da un parte, Britney Spears e Alicia Keys dall’altra. Persino la Miss Italia dello scorso anno, Francesca Testasecca è finita del mirino delle critiche per un aumento di peso. Basta una minima oscillazione e si scatenano i commenti, per il trionfo dell’ipocrisia. E’ allucinante il martirio che viene fatto sul corpo della donna: ci vorrebbero forse tutte perfette, sexy, uguali, sorridenti, senza stress, preoccupazioni, oscillazioni di peso? Come bambole senza anima, senza difetti, segni del tempo, imperfezioni.

A questo punto meglio l’Aguilera ingrassata ma con una voce da favola che una qualche anonima bellezza da rotocalco photoshoppata dalla testa ai piedi.