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Milan Fashion Week 2011: la sfilata Ermanno Scervino

scritto da Francesca Parravicini

Direttamente dalla tensostruttura in piazza Duomo, vi trasmettiamo, non proprio in diretta, la cronaca della sfilata Ermanno Scervino, che si è tenuta giovedì 24 febbraio, durante la Milan Fashion Week. All’entrata un sacco di curiosi (persino un clochard ha tentato di intrufolarsi) e una moltitudine di gente eccentrica molto benvestita, tra cui (spero) la sottoscritta, traballante su un paio di stupidi sandali argentati tacco 12. Dopo un po’ di attesa sono entrata nella “grotta”, gremitissima e piacevolmente oscura, illuminata solo da luci flebili e dai flash dei fotografi che, disposti su una scalinata, incitavano con una certa veemenza l’inizio della sfilata. Ad un certo punto si abbassano le luci: è il segnale.

Lady 70′

Le modelle iniziano a sfilare sul candido catwalk, ovviamente sono altissime e longilinee, portano i capelli corti e cortissimi, alla garconne o lunghi e lisci, con una prominente cofana. Si capisce subito che bon-ton e discrezione sono le parole chiave della collezione: capi raffinati, molto anni 70′ ma mai retrò, come ha dichiarato lo stesso Ermanno Scervino, un’ispirazione che si rifà ad icone come Marianne Faithfull e Mick Jagger. Dominano tessuti maschili, come il tweed e il principe di Galles, a contrasto con inserti in lurex, la maglia tricot, che veste anche i cappotti e la pelliccia (non me ne vogliano gli animalisti) mentre la tinta predominante è il grigio, che si sposa perfettamente al bianco, al cammello o ad un inedito arancione. I pantaloni sono larghi, a vita alta e si abbinano a bluse con fiocco o profondo scollo a v e maglie allacciate sulla schiena, sormontate da cappotti lunghi e fruscianti o cappe a uovo, spesso con colli in pelliccia. Per scoprire le gambe sono perfetti gli shorts con cintura sul punto vita o le gonne al ginocchio in pelle, il tutto ovviamente portato con sandali o tronchetti, dal plateau esagerato. Usatissimi i guanti morbidi che arrivano a metà avambraccio e le borse a mano, sia mini, con tracolla a catena, che maxi, in tessuto o in pelle lavorata. Alla fine della sfilata uno scroscio di applausi per lo stilista e un fuggi-fuggi generale di fashionisti verso la prossima sfilata. Nonostante i meravigliosi maxi-tacchi visti  in passerella, la prima cosa che faccio una volta uscita è, in mezzo alla strada, tirare fuori dalla borsa un sacchetto della spesa con le mie ballerine, rigorosamente tacco 3. Molto poco chic, ma very comfortable.

Guarda le foto della sfilata Ermanno Scervino!