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Gli Evanescence conquistano l’Heineken Jammin’ Festival 2012

scritto da Alice Ziveri
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Non c’è dubbio: sono gli Evanescence il gruppo più atteso di questa seconda giornata dell’Heineken Jammin’ Festival 2012.
I loro fan hanno colonizzato la prima fila e, usciti di scena i Lost Prophets, si alzano i cori che chiamano la band e, in particolare, la cantante Amy Lee. L’ingresso della batteria Pearl customizzata in stile Evanescence non fa che aumentare l’impazienza.
Nel frattempo, da qualche parte vicino alla sala stampa, Amy Lee inizia i vocalizzi per riscaldarsi: improvvisamente cala il silenzio, e per due o tre minuti non si fa che ascoltarla incantati.

I nuvoloni grigi e goccioloni di pioggia minacciano di iniziare il diluvio universale almeno tre volte, nella mezz’ora che precede lo show degli Evanescence. Non che la cosa rischiasse di smuovere i fan dal loro posto, ma si sa, sempre meglio un concerto asciutto che uno fradicio. Tuttavia, non appena i cinque mettono piede sul palco anche la pioggia sembra capire che è meglio scegliere un altro momento per visitare Rho: la band suona per un’ora piena senza problemi di acquazzoni estivi.
Terry Balsamo, Troy McLawhorn, Will Hunt e Tim McCord sono i primi a entrare in scena, seguiti a ruota dall’amatissima Amy Lee, che non nasconde l’entusiasmo di essere di nuovo davanti al pubblico del nostro paese: ringraziare i fan italiani per il supporto e l’affetto che, da anni, dimostrano alla band, è la prima cosa che fa. La cantante sfoggia un abito asimmetrico color pelle rivestito di pizzi neri, ma è il suo trucco a catturare l’attenzione: ombretto blu elettrico in contrasto con gli occhi verde acqua, sfumato d’argento fino alle tempie. E glitter su tutto il decolleté.
Il set degli Evanescence mixa pezzi dell’ultimo album, omonimo, con vecchie hit di Fallen e The Open Door. L’energia è alle stelle, la voce di Amy ammaliante, limpida e tagliente proprio come una lama del cristallo più puro. Inutile dirlo, ma non c’è headbang o salto che rischi di incrinarla – e di certo Amy non se li fa mancare, sul palco ha un’energia e una capacità di coinvolgere la folla incredibile, e così gli altri musicisti. Troy si sposta più volte all’angolo del palco, più vicino alla transenna del pit, e scende a suonare più vicino al pubblico.
La canzone d’apertura è What You Want, il primo singolo dell’ultimo album, e a seguire subito uno dei pezzi più famosi degli Evanescence, Going Under. A circa metà del set entra il pianoforte nero di Amy Lee: Lithium, Lost In Paradise e My Heart Is Broken, che partono accompagnate solo dal piano e crescono fino a riempirsi della potenza della batteria e delle chitarre distorte, dal vivo sono letteralmente da pelle d’oca. Sicuramente fra i momenti più belli.
Ma la commozione lascia presto spazio alla voglia di saltare e cantare a squarciagola, con pezzi serrati e potenti come Sick e The Change.
Il concerto si conclude con una coppia di canzoni indimenticabili per tutti i fan, Imaginary e Bring Me To Life. Ma non prima di avere ringraziato di cuore il pubblico italiano: c’è una connessione speciale fra loro e la band, e si vede. Speriamo di riavere presto gli Evanescence nel nostro Paese.

Setlist:
What You Want
Going Under
The Other Side
Weight Of The World
Made Of Stone
Lithium
Lost In Paradise
My Heart In Broken
Sick
The Change
Whisper
Sober
Imaginary
Bring Me To Life

Guarda la photo gallery del concerto:

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Photo credit: F. Prandoni