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Game of Thrones 8×06 recensione: Il dovere uccide l’amore

scritto da Elisa Baroni
game of thrones

L’attesa è finita e l’inverno è arrivato. Negli scorsi episodi hanno avuto luogo la grande battaglia e lo scontro che è costato la vita a Cerseie Missandei. Stanotte, abbiamo seguito il sesto (e ultimo) episodio di Game of Thrones 8. Anche se con un alcuni passaggi scontati, il ritmo lento ha portato alla definizione di una nuova Westeros. Scopri cos’è successo in questo recap!

Scopri QUI la nostra recensione di tutta l’ottava stagione!

I primi minuti della puntata ci mostrano la cenere e la distruzione causata da Dany e dal drago. Tyrion, Jon e Davos con sguardo triste prendono atto della devastazione. Tyrion va da solo alla Fortezza Rossa. Li, in lacrime, ritroverà i cadaveri di Cersei e Jaime. Una scena molto toccante che dimostra la grandezza d’animo del piccolo Lannister.

La follia di Daenerys in Game of Thrones continua. Ora vuole liberare e il resto dei sette regni dalla ruota della tirannia. Tyrion colpevole di tradimento per aver liberato Jaime viene arrestato. Arya cerca di mettere in guardia Jon dalla madre dei draghi. Tyrion cerca di far capire a Jon che non può più giustificarla. E poi è in pericolo lui stesso: Chi è più pericoloso dell’erede legittimo al trono?

 Finalmente rivediamo Tyrion utilizzare le parole nel modo giusto e tornare l’abile manipolatore degli inizi. Jon infatti per minare una fedeltà che sembra incrollabile utilizza un colpo basso. Il nano però insinua il dubbio che Sansa e Arya siano in pericolo: “Non sarò l’ultimo che farà uccidere”. Jon cerca di convincere Dany a mostrare compassione. Tuttavia, la pazzia della ragazza è chiara. Crede di sapere solo lei cosa sia giusto. Mentre la bacia Jon la uccide dimostrando finalmente di non aver perso totalmente la ragione. Drogo scioglie il trono di spade. Infine vola lontano con il corpo di Daenerys.

Un nuovo futuro per Westeros

Il ritmo lento subisce una velocizzazione. Tutti i potenti di Westeros da Sansa ai signori di Dorne arrivano nella capitale. Non c’è un re che decida la sorte di Jon e Tyrion e bisogna trovarlo. Il nano convince tutti (anche se noi ancora no) che Bran sia il re migliore. Ha una buona storia e non potendo avere figli interromperà l’ereditarietà dinastica così dannosa. Sansa, astutamente, riesce a ottenere l’indipendenza del Nord.

Bran non può liberare Jon senza scatenare l’ira degli immacolati. Decide quindi di condannarlo a tornare tra i guardiani della notte per sempre. Gli immacolati se ne vanno all’isola di Naath e questo è un bell’omaggio a Missandei. Il nuovo consiglio del re è formato da Brienne, Bronn, Sam, Davos e ha come primo cavaliere Tyrion.

Arya, che aveva promesso di non tornare a Nord, salpa per esplorare l’ovest. Li è infatti dove le mappe si interrompono. Il suo e quello di Sansa, regina del nord, sono senza dubbio i finali migliori. Al castello nero Jon ritrova Tormund e per la gioia nostra e del pubblico anche Spettro. Doveva andare diversamente, afferma Sansa salutando Jon. Il pubblico de il trono di spade avrà condiviso pienamente questa affermazione vedendo il finale. Del resto ognuno aveva in mente una sia teoria ed è dura accettare che tutto sia finito,

E voi, avete già visto l’episodio finale di Game of Thrones?