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Eluana: la vita ancora non si è spenta

scritto da admin

Non sono stati sufficienti gli appelli da parte delle associazioni pro vita, delle istituzioni politiche, delle suore misericordine che si sono occupate di Eluana durante la malattia e da tutte le persone che si sono strette attorno alla debole vita della donna in stato vegetativo da 17 anni: da tre giorni Eluana Englaro sta morendo lentamente nella clinica "La Quiete" di Udine.

Nonostante la Cassazione abbia dichiarato legittima la richiesta del padre Beppino di procurare le morte alla figlia, oggi al Senato verrà avviato l’esame del disegno di legge che il Governo ha varato per ripristinare l’alimentazione e l’idratazione di Eluana.

In questi giorni due nuove voci si sono esposte  a favore della vita di Eluana: i genitori della defunta Terry Schiavo e il cantante – medico (ateo) Jannacci.

I genitori di Terry Schiavo: la morte più dolorosa
L’umanità si è già trovata altre volte di fronte al diritto/dovere di salvaguardare una vita in stato vegetativo: come non ricordare il caso di Terry Schiavo, la donna a cui nel 2005 vennero sospese le cure e l’alimentazione perché il marito, tutore legale aveva così deciso?

Il padre della Schiavo – Bob Shindler – venuto a conoscenza di quanto sta accadendo a Eluana, ha rivolto un appello a Beppino Englaro, scrivendogli una lettera anticipata dal Tg1: "I sostenitori dell’eutanasia le diranno che far morire di fame e di sete una persona con danni cerebrali non causa dolore, sono stato testimone di questo tipo di esecuzione e possi dire che è falso. E’ di gran lunga la morte più dolorosa che un essere umano possa sperimentare. Entrambi abbiamo fatto esperienza della stessa disgrazia e dello stesso dolore. Tuttavia, vi è una differenza; sua figlia è ancora viva, la mia non più. Lei ha ancora il controllo sul futuro di Eluana io non ho potuto fare nulla per Terry".

Il padre di Terry Schiavo conclude così il suo appello: "Dio ha dato a lei e a me la responsabilità di insegnare i principi morali ai nostri figli e di tenerli fuori dalla cattiva strada. Far morire di fame e di sete sua figlia è lontano da ciò che Dio desidera".

Leggi tutta la lettera del padre di terry Schiavo su Sussidiario.net

Jannacci: vale la pena aspettare
Intervistato da Fabio Cutri del Corriere della sera, anche il medico e cantante Enzo Jannacci, definitosi "ateo laico molto imprudente", si è schierato accanto ai genitori di Terry Shiavo per la vita di Eluana.

Le persone in stato vegetativo come Eluana – dice Jannacci – "Sono vive. La vita è importante anche quando è inerme e indifesa. Fosse mio figlio mi basterebbe un battito di ciglio" – e, come medico –  "Non staccherei mai una spina e mai sospenderei l’alimentazione a un paziente: interrompere una vita è allucinante e bestiale".

La motivazioni di Jannacci riguarda in parte i limiti della conoscenza umana e, nello specifico, della medicina: "Non sappiamo nulla di come sono vissuti da una persona in coma vigile. Nessuno può entrare nel loro sonno misterioso e dirci cosa sia davvero, perciò non è giusto misurarlo con il tempo dei nostri orologi. Ecco perché vale sempre la pena di aspettare: quando e se sarà il momento, le cellule del paziente moriranno da sole. E poi non dobbiamo dimenticarci che la medicina è una cosa meravigliosa, in grado di fare progressi straordinari e inattesi".

E proprio perché siamo umani e in quanto tali limitati, nella nostra conoscenza, Jannacci stesso – sebbene ateo – non può fare a meno di riflettere sulla figura di Cristo: "In questi ultimi anni la figura del Cristo è diventata per me fondamentale: è il pensiero della sua fine in croce a rendermi impossibile anche solo l’idea di aiutare qualcuno a morire. Se il Nazareno tornasse ci prenderebbe a sberle tutti quanti. Ce lo meritiamo, eccome, però avremmo così tanto bisogno di una sua carezza".

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