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Bambine-modelle: servizio shock su Vogue Paris

scritto da Francesca Parravicini

Situazione controversa a Vogue Paris. Tutto a causa di un servizio, pubblicato sul numero di dicembre che ha fatto scandalo e ha messo nuovamente in discussione lo scintillante mondo della moda, un mondo che dovrebbe essere contrassegnato dal gioco e dall’ironia, ma che si è trasformato, questa volta, in una trappola pericolosa.

La “podecouture”

E’ il termine coniato dopo l’uscita di un servizio in cui tre bambine di sette anni sono state ritratte in atteggiamenti che definire “maturi” è poco: trucco marcato, scarpe con tacco, abiti seducenti e pose da vamp. Tanto innaturali da non sembrare vere. Bambine che ammiccano, non certo con l’innocenza di chi indossa abiti da grando per gioco. Le polemiche sono piovute come grandine e il direttore del gruppo Condè Nast France, Xavier Romatet, non ha esitato a rimuovere la direttrice di Vogue Caroline Roitfeld, la quale aveva già dato le dimissioni a dicembre, per sostituirla con Emmanuel Alt a partire dal 1 febbraio. Nell’occhio del ciclone anche lo stilista Tom Ford, autore degli scatti. Eppure c’é chi sostiene che l’intento del fotografo sia stato quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla perdita d’innocenza delle generazioni più giovani e sul conformismo della moda, che vuole le donne perfette sin dalla tenera età. Sarà, da Vogue non sono arrivate né conferme né smentite. Preso nella sua oggettività queste foto così patinate e artificiali sembrano esaltare un’idea di bambine-non-bambine, prive di naturalezza infantile. Certi genitori che si ritengono “moderni” abbigliano le loro figlie come mini-divette non tenendo conto di una cosa molto importante: si tratta pur sempre di bambine. Bambine che devono essere libere di correre, sporcarsi, sbucciarsi le ginocchia, sognare ad occhi aperti, senza badare al vestitino all’ultimo grido. Meglio crescere senza fretta.