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5 ordinarie frustrazioni di chi non segue le serie tv

scritto da Alberto Muraro

Quand’ero piccolo, mi capitava ogni tanto di seguire qualche episodio di Beverly Hills 90210, lo guardavano le mie sorelle, non ci capivo nulla ma forse era meglio così. Quando ero un po’ meno piccolo, in piena adolescenza, come tutti i ragazzini della mia età guardavo Dawson’s Creek, con le sue storie super romantiche e molto “teen”, ma soprattutto ero un fan accanito di Buffy, che soddisfava il mio bisogno di godermi scene di vampiri e occulto nonostante, sotto sotto, me la facessi sotto dalla paura. E poi, nel 2005, arrivò Lost e niente fu più come prima.

Le grandi major dell’intrattenimento americano avevano, all’improvviso, trovato la chiave per il successo: non bastava più soddisfare il semplice bisogno di fidelizzare i telespettatori con una trama X ma era necessario creare una storia maggiormente accattivante rispetto al passato dove alla fine di ogni puntata si lasciavano almeno 10 quesiti aperti e si costruiva in questo modo un grado di fidelizzazione del telespettatore che, dopo pochi secondi, sarebbe diventato completamente dipendente e avrebbe atteso la puntata successiva con un’attesa che dire snervante è poco.

Peccato soltanto che il sottoscritto, causa esami di maturità, si dovette fermare alla terza stagione di Lost, perdendo l’interesse nei confronti delle serie tv e diventando, inconsapevolmente, un disadattato sociale: già, perché se adesso come adesso non segui almeno (e ripeto almeno) 3 serie tv non sei nessuno e vieni relegato al tavolo dei loser quando esci con gli amici, costretto a passare la serata con la testa piegata sullo smartphone. Sempre che, anche su Facebook, non si parli dell’ultimo episodio di Game of Thrones.

Ecco dunque le 5 ordinarie frustrazioni di uno che, come il sottoscritto, non segue le serie tv.

 

1 Quando ti senti escluso dalle conversazioni

Il primo disagio è il più classico e prevedibile: poco importa che tu sia in ufficio o alla pizzata con gli amici, arriverà sempre quel momento in cui tizio o sempronio porranno la fatidica domanda “ma hai visto l’ultima puntata di X?”, scatenando una discussione particolarmente accesa che ti costringerà a defilarti, cercando appiglio nell’ennesima (inutile) mail a cui rispondere o fingendo di avere un attacco di colite. Anche trangugiare tutta l’acqua che hai nel bicchiere non è una brutta soluzione.

 

 

2 Quando la gente impazzisce per gli spoiler sui social

Ci sarà sempre quell’amico che avrà visto l’episodio della serie tv del momento prima degli altri, di norma puntando la sveglia alle 3 di notte per poter seguire la diretta streaming dagli Stati Uniti. Se questa persona è particolarmente “simpatica” scriverà certamente un commento sui social, scatenando senza ombra di dubbio le ridicole frecciatine (per non dire gli insulti) di altri utenti, piccati dal fatto di aver letto una cosa non gradita in anteprima. Che poi tanto si sapeva che quello lì alla fine sarebbe morto. Qui è quando suona la sveglia del serial freak.

 

 

3 Quando “perchè io le serie le guardo solo in lingua originale!”

Personalmente me la cavo piuttosto bene con la lingua inglese ma ho sempre pensato che, dopo una lunga giornata di lavoro o studio, sia meglio rilassarsi un po’ e guardarsi un film in italiano, fermo restando ovviamente che dall’originale qualcosa si perderà per strada. C’è comunque approccio e approccio: ultimamente mi parte l’eye roll automatico quando qualcuno se ne esce con la classica frase “perché io la serie la guardo solo in lingua originale, la versione italiana e l’adattamento sono vergognosi!”. Tutti laureati in traduzione, chiaramente.

 

 

4 Quando ti decidi a guardare una serie, ma non hai idea di dove trovarla

Parliamoci chiaramente, su internet esistono decine di possibilità, più o meno legali, per poter seguire le serie tv: arriverà sempre quel momento in cui, dopo che vi avranno fatto una testa così, deciderete che sarà finalmente arrivato il momento di godervi, dall’inizio alla fine, la serie tv che avrete scelto. Peccato che, contrariamente ai vostri amici smanettoni, non riuscirete mai a trovare il link giusto e dovrete scontrarvi per almeno un’ora contro pagine in cui vi verrà detto che avete vinto 2 milioni di dollari alla lotteria o che il vostro computer è stato infettato da un virus mortale. Per non dire di peggio.

 

 

5 Quando finalmente hai visto la prima puntata della serie

Iscrizione a Neflix fatta, popcorn pronti, caricamento completato: hai finalmente tutto quello che ti serve per capire se effettivamente l’ansia che ti hanno messo i tuoi amici è servita a qualcosa. Parte la prima scena della prima stagione, di norma nessun personaggio apre bocca per i primi 5 minuti e tu già dopo 60 secondi hai buttato un occhio allo smartphone. Passa l’ora canonica (tempo che non riuscirai più a recuperare nella vita), è scomparso già almeno un personaggio ma tu non sai ancora chi è l’assassino. La cosa non ti potrebbe interessare di meno visto che l’episodio non ti ha detto nulla ma attenzione, è in agguato il “ma no! Non capisci niente, devi arrivare fino al sesto episodio, poi cambia tutto!”. Certamente.

Tutto questo, ovviamente, nel massimo rispetto di Not Penny’s Boat. Che nessuno tocchi la scena di Not Penny’s Boat.

 

In quale di questi ordinari disagi da non serial freaks vi ritrovate?