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Transformers nelle sale!

scritto da admin

Prodotto da Steven Spielberg per la regia di Michael Bay, si basa dai modellini da gioco per bambini della Hasbro poi diventati un cartoon di successo che tra i ragazzini degli anni ’80 spopolava.

Sapete di cosa sto parlando?

Abbiamo i buoni e i cattivi, Optimus Prime e Megatron, a capo di Autobos e Decepticon. Abbiamo un tesoro da scoprire: entrambi sono alla ricerca del potente Cubo di Energon, fonte d’energia.

C’è la guerra. Il bene e il male, l’amore, la paura.

Volete il teaser? Lo trovate sul sito ufficiale http://www.transformersmovie.com/.

Sono andata a vedere Transformers per voi. Ho aspettato che il grande schermo iniziasse a lampeggiare piena di spirito ipercritico, con la convinzione che l’ennesimo film ipertecnologico non aggiungesse nulla di nuovo.

Ma i colori mi hanno abbagliato. La immagini catapultano in un futuro che non è così lontano. Perchè non sono lontane le persone che camminano e attraversano le sequenze: siamo noi. Siamo un presente che è già futuro, che già ne possiede i germi. E questi semi gradivi stanno per esplodere grondanti di conseguenze.

Nel cast John Turturro (agente Simmons), Tyrese Gibson che interpreta il sergente Epps, Megan Fox (Mikaela), Jon Voight (Keller). Nonché il nuovo astro emergente della magica foresta hollywoodiana, Shia LaBeouf che primeggia nel ruolo di Sam.

Il giovane attore crea un feeling immediato. Il viso è plastico e dialoghi creano uno humor che complessivamente tiene alto un registro che si fa seguire in un crescendo di eccitazione e divertimento. Davvero di una comicità estrema l’arrivo a casa di Sam, diviso tra le adolescenziali giustificazioni da sventolare a una madre che non sopporta i ritardi e la sciarada che lo investe con robotici inseguitori del calibro di Barricade, e chi conosce il tema sa a cosa mi riferisco.

Non ditemi che vorreste sbirciare? Potete godervi il metallico sapore di alcune scene su http://www.michaelbay.com/, blog del regista, e su Media Movies, dove vedrete il nostro protagonista che acquista la sua prima auto: una Camaro gialla che si rivelerà essere Bumblebee, uno dei grandi buoni che si schiererà con il giovane eroe.

Impossibile immaginarsi cosa Spielberg sia riuscito a creare dei vecchi Transformers: la grafica emerge in una ricchezza di particolari che non è possibile tentare di descrivere. I Robot sono immensi, un’intreccio di fili e circuiti con occhi di un’espressività che lampeggia. La grafica è totale e davvero esilarante.

Gli effetti vibrano elettricità anche nei suoni e nelle ugole. Optimus Prime è doppiato da Peter Cullen, sua voce già nel cartone animato e per il cattivo Megatron sentiremo Hugo Weaving, Smith nella trilogia di Matrix e Elrond mezzelfo nel Signore degli Anelli.

E chiaramente non sarà assente l’amore. La storia si fa già sorridente vedendo Shia LaBeouf timido e innamorato, nell’impresa di conquista di una Megan Fox irraggiungibile.

Volete altre notizie? Potete trovare due poster e un piccolo filmato in Transformers My Space.

Clikkando qui potrete scaricare le facce di Megatron e Optimus Prime da attaccare alla parete.

E come non fornirvi un riferimento nipponico: Sito Giapponese? Sarà una bella (e ricca!) sorpresa. Fumetti, giochi e tv si può dire facciano del Giappone la patria del fenomeno.

E se i giocattoli trasformabili Hasbro degli Anni Ottanta erano ovunque, non verrà certo meno ai suoi doveri l’industria del 2007.

Giocattoli e gadgets stanno già invadendo il mercato in un merchandising totalizzante a cui siamo ormai sadicamente disposti ma spero non ancora abituati. I collezionisti si potranno godere i pezzi cult della Hasbro insieme ai ragazzini. E preparatevi a imparare il vocabolario di Cybertron perchè sicuramente dovrete subire l’assillo dei cuginetti.

Senza contare Transformers: The game. Basato sul film, la novità della Activision vedrà la sorte del mondo nelle vostre mani. E attenzione, siete voi che decidete il vostro nemico.

Potete schierarvi a fianco degli Autobot a proteggere la Terra. Oppure decidere di annientarla insieme ai Decepticon.

Trasformarvi in un’auto sportiva, un jet da combattimento o un robot gigante: niente vi sarà impossibile.

La mutazione è la strategia: del gioco, e forse anche denuncia della filosofia imperante. In un mondo dove tutto è intercambiabile la fluidità del cambiamento appare sintomo sociale, in cui il tessuto tecnologico si inserisce come un inserto necessario che non può più essere considerato semplice minaccia, bensì modalità possibile per un’unione delle forze in vista di evoluzioni più ampie della nostra portata.

Potrete annientare, distruggere, confrontarvi con nemici che provengono dalle distanze intergalattiche: potrete scegliere come utilizzare l’ambiente.

E se la serie televisiva è fonte di riferimento storica, sicuramente la collocazione filmica di oggi è fatto nuovo.

Tra quelle che dovrebbero essere le prime immagini che introducono al vivo della storia, vediamo una base americana in un territorio desertico molto somigliante all’Iraq dei telegiornali. Diversamente dagli sfondi tra rocce e tramonti ai limiti della realtà che ci ricordiamo delle animazioni nipponiche di anni fa, il futuro di oggi è una guerra che conosciamo.

Polveri del deserto e bambini vestiti di tuniche si mescolano ai soldati occidentali. Soldati tutti diversi, soldati che sono ragazzi ognuno proveniente dalla sua cultura, tanto da parlare lingue diverse sui cui cerca di imporsi l’inglese.

Perchè l’interculturalità è sintomo che non può eludersi e l’elemento promiscuo ciò con cui continuamente appare necessario confrontarsi.

E allora anche il film, su visuali più ampie, può sperare di arrivare a essere questo: l’incontro-scontro con la contaminazione. Contaminazione tra diversi e contaminazione come dato strutturale.

Per imparare, ancora una volta, una Storia che sia su una pagina sempre più ampia.

 

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