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Eclipse: la ricostruzione dell'antico villaggio Quileute di Jacob Black

scritto da admin

I Quileute sono una tribù di guerrieri che in Eclipse condividono con Bella le leggende del loro popolo, rievocate durante una riunione attorno al fuoco. La produzione si è imbattuta in una triste realtà del passato, e cioé che alla fine del diciannovesimo secolo un piromane ha appiccato il fuoco al villaggio Quileute, divorando gran parte della storia della tribù. In Eclipse, il villaggio è stato ricostruito in un’insenatura a nord di Vancouver e a sud della cittadina di Squamish. Scopriamo di più su come la produzione ha riprodotto questo ambiente!

I pareri di Austerberry e Bannerman

Paul Austerberry, production designer, osserva: "Le loro abitazioni comunitarie andarono distrutte e gli abitanti persero ogni avere. È una triste vicenda. Quindi, in confronto agli altri popoli della regione, i Quileute conservano pochissime tracce del loro passato. Non ci sono nemmeno riferimenti fotografici, così abbiamo dovuto ricostruire un villaggio verosimile. Volevamo essere sicuri di non urtare la sensibilità del popolo Quileute, perché dovevamo prendere in considerazione diverse tribù della Penisola Olimpica. Alla fine ci siamo ispirati a vari elementi di tribù diverse, realizzando una specie di composizione. Lo scopo era di permettere allo spettatore di sentirsi nel luogo giusto."
Inoltre, Austerberry si addentra in altri argomenti, spiegando lo svantaggio della location di non essere grande abbastanza da ospitare più di un paio di case collettive e costringendo il direttore della fotografia a pessime condizioni di luce. "Spesso Aguirresarobe aveva bisogno di un po’ di luce radente o proveniente da dietro, con inquadrature che guardavano verso il sole, pur non essendo puntate direttamente su di esso. Purtroppo la baia aveva un versante montuoso che copriva il sole per la maggior parte della giornata. Avevamo solo un intervallo di un’ora e mezzo in cui la luce andava bene per le riprese col grandangolo. E spesso il povero Javier doveva rimandare al giorno dopo per le riprese dei particolari. Era costretto a schermare un sacco di luce diretta proveniente da davanti, quando invece gli sarebbe servito averla alle spalle. Il reparto progettazione doveva lavorare di pari passo con il direttore della fotografia e quando giri in esterni devi sempre considerare l’orientamento del sole. In questo caso, però, non avevamo molta scelta: eravamo vincolati dalla location e dalla conformazione della baia."
Bill Bannerman, coproduttore, spiega: "Durante le sue ricerche, Paul Austerberry ha scoperto che le tribù indigene di questa regione costruivano dei villaggi nomadi. A seconda della stagione dell’anno, potevano smontare le abitazioni, sistemarle all’interno di canoe o altri mezzi di trasporto via terra, e spostarsi in un altro luogo. Con le strutture del nostro villaggio abbiamo cercato di riflettere questa realtà. Il set è stato costruito con strutture, arredi e oggetti di scena. Delle rastrelliere di legno sono state legate assieme per essiccare pesce, tabacco o erbe medicinali; tre grosse abitazioni sono state inserite nell’insenatura, un affumicatoio è stato eretto su palafitte presso la spiaggia e il set è stato arredato con dei manufatti. Le canoe originali erano intagliate nel legno di cedro, ma le nostre sono fatte di polistirene, che abbiamo tagliato con la motosega per dare l’impressione che fossero sbozzate da un tronco. Ma funzionavano, galleggiavano davvero!"

 

La leggenda del popolo Quileute, di cui fa parte anche Jacob Black, risale al 1750, anno in cui 2 guerrieri si imbattono in uno straniero che è in realtà un vampiro spagnolo. I guerrieri si trasformano in lupi, fanno scempio del suo corpo e lo bruciano, ma non prima che egli riesca ad uccidere uno di loro. Ma un giorno una vampira spagnola, assetata per la morte del compagno, porta di nuovo morte. Sarà il capo Taha Aki a trasformarsi in lupo e ad annientare la vampira, grazie al sacrificio della sua terza moglie, salvando così la tribù.