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The Bourne Ultimatum. Lo sciacallo torna a casa

scritto da admin

The Bourne Ultimatum – Il ritorno dello sciacallo, con Matt Damon, Julia Stiles, Joan Allen e David Strathairn. Regia di Paul Greengrass. (USA, 2007, Azione-Thriller). Data di uscita: 01-Novembre-2007

Jason Bourne è una macchina da guerra. Jason Bourne sa uccidere silenziosamente il suo bersaglio in mezzo a una folla. Jason Bourne sa istintivamente nascondersi ad ogni occhio e orecchio del Governo da bravo ex agente della CIA. E il Governo intende farlo fuori come ha già fatto con la sua amante nel secondo episodio della serie.
Il primo cerca vendetta, il secondo di evitare che quel suo prodotto difettoso gli si ritorca contro come sta già accadendo.

Mentre il presente scorre frenetico, nella mente di Bourne si ripetono insistentemente immagini cui non riesce a dare un senso. Volti senza nome che lo conducono alla fine di un corridoio asettico. Il desiderio di ricomporre il puzzle è ormai un virus che cresce dentro e la sua arma è la disperazione di una mina impazzita: senza Marie ormai è solo, e ha perso ogni contatto con il suo lato umano. Lei era riuscita a fargli comprendere quale fosse il limite oltre il quale le sue azioni divenivano pura espressione di crudeltà, gli aveva trasmesso un sentimento di pietà verso il suo nemico. Uccidendo lei ogni traccia di sensibilità in Jason è spazzata via, ora non ha più niente da perdere. 

Da Londra a Madrid, da Madrid a Tangeri, da Tangeri a Parigi e da Parigi a Mosca: scenari della battaglia contro quel sistema corrotto che per trovarlo deve ricorrere a tutti i suoi spettacolari strumenti di annientamento, comandati dallo spietato Noah Vosen.
Un nome su tutti “Blackbriar” spuntato come la punta di un iceberg in un’inchiesta di un giornalista del Guardian alla ricerca di verità sul caso ‘Bourne’. Di che si tratta? Cosa nasconde? Niente di buono ovviamente, come ogni nome in codice che si rispetti, ma trovato il filo rosso occorre seguirlo per arrivare alla fine. E la fine arriva, a New York, proprio lì dove tutto era iniziato. Dove Jason ricorda ogni cosa.

Il premio Oscar Paul Greengrass (United 93, The Bourne Supremacy) dirige anche questo episodio della saga con il suo stile frenetico di camere a mano e montaggio serrato: il risultato è un film d’azione che non lascia il tempo di respirare, in cui ogni arrivo è una fuga, ogni mossa ha già un anticipo. «Si tratta di una storia di opposti. È un killer o lo hanno reso un killer? E la sensazione che lo spettatore ha è che sia uno di noi in fuga da “loro” – ha dichiarato il regista – Sta cercando di ottenere delle risposte, e non si fida di quelle persone. Sono tutti dei cattivi, e il sistema è corrotto. Raccontare tutto questo in maniera emozionante e in un ambiente contemporaneo è stato molto stimolante».

La schizofrenia del ritmo incalza fino in fondo, lo spettatore non può fare altro che allacciarsi le cinture e lasciarsi piacevolmente travolgere dal rimpallo di "intelligenze". Forse un pizzico di eros non avrebbe guastato, quello che non mancava nei primi due film, ma dice giustamente Damon non sarebbe potuto succedere con Niky: «Sono nuovamente due giovani, e sono entrambi in fuga. Si ritrovano in molte situazioni analoghe a quelle in cui si sono ritrovati Bourne e Marie, ma è ovvio che tra loro non potrà mai esserci niente di più a causa delle loro diverse scelte di vita».

Nostalgia e ritmo nel corpo di un Damon in piena forma. Dagli inseguimenti sui tetti di Medina alla danza di movimenti perfettamente coordinati per evitare i controlli nella stazione di Waterloo, il trentasettenne americano sa combinare forza e precisione trasmettendo totale credibilità. Dice di lui Greengrass: «Matt è impeccabilmente accurato. C’è qualcosa in lui che fa capire al pubblico che è un personaggio positivo. È uno straordinario interprete dei ruoli oscuri».

Il film, che ha incassato in America 24 milioni di dollari nel suo primo giorno, uscirà nelle sale italiane il primo novembre.

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