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Pitti Uomo 2011: la nuova moda maschile

scritto da Francesca Parravicini

Pitti UomoUna rassegna sulle tendenze maschili, anzi “la” rassegna italiana per eccellenza: il Pitti Uomo. Da Firenze viene presentata la moda pour homme più innovativa, anche i maschietti ormai badano allo stile e all’eleganza. Un evento che ha portato moda, ospiti e anche qualche polemica.

Un uomo essenziale-contemporaneo

«Quello che emerge dalle collezioni dei marchi presenti a Pitti, è un grande bisogno di andare avanti combinando ricerca tecnologica, tradizione e qualità delle materie prime. Un fermento creativo che regala una massiccia dose di ottimismo, in una situazione che è ancora un po’ incerta nonostante i dati del sistema moda siano tutti in crescita». Le parole dell’amministratore delegato Raffaello Napoleone espongono perfettamente la filosofia del Pitti: modernità e tecnologia coniugate a tradizione. Tessuti leggeri, morbidi ed ecologici, con un tocco vintage, dai jeans used alle giacche di pelle, fino a ai classici maglioni a trecce. Parka e piumini, ma anche blazers e trench, per un tocco raffinato, ma anche stravagante e patriottico, con gli stivali di Garibaldi e le calze color tricolore.

Pollice su

Positività e ottimismo hanno contraddistinto questa edizione della manifestazione, che si è chiusa con risultati incoraggianti, più di 23.000 buyers (tra cui un aumento del 9% tra gli stranieri) per oltre 1.000 espositori, sulle dimensioni record di 60.000 metri quadrati della Pitti City, 87 collezioni, 49 presentazioni e 39 sfilate. Tanti gli eventi, dalla sfilata di Alberta Ferretti, con abiti creati appositamente per l’occasione e l’accompagnamento della voce soave di Elisa alla mostra  8 e ½ promossa dalla fondazione Trussardi. Un bel risultato per il made in Italy, un mercato dalle potenzialità potenzialmente infinite e certamente un segnale di speranza e crescita, per un settore che non è stato tralasciato dalla bufera della crisi.