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ManoMano guarda ai giovani come strumento per innovarsi e crescere

scritto da elena guzzella

ManoMano, primo e-commerce dedicato alla vendita di prodotti fai da te e giardinaggio in Europa, decide di investire sull’assunzione di giovani talenti attraendo a sé due nuove risorse: Christine de Wendel, 37 anni, ex direttrice generale di Zalando Francia e Olivier Vaury, 39 anni, ex direttore finanziario della divisione francese di Amazon.

In un contesto europeo in cui i dati evidenziano una maggioranza di manager over 45 e dove l’Italia occupa l’ultimo posto della graduatoria con un’età media dei dirigenti di 47 anni e mezzo, ManoMano ha deciso di ampliare il proprio team prendendo con sé due giovani talenti come strumento di crescita aziendale. Christine de Wendel ha assunto la direzione generale di Zalando a soli 32 anni ed è diventata il nuovo Chief Operator Officer di ManoMano, con la missione di rendere la società sempre più ‘customer centric’. Olivier Vaury, nominato direttore finanziario della divisione francese di Amazon a 34 anni e ora CFO per ManoMano, è incaricato di migliorare l’efficienza dell’azienda anche attraverso sistemi gestionali e informativi ottimizzati.

“La loro esperienza professionale e il loro know how ci permetteranno di accelerare ulteriormente il nostro sviluppo in Francia e negli altri cinque paesi europei in cui siamo presenti” affermano Christian Raisson e Philippe de Chanville, co-fondatori dell’azienda.

Tuttavia, l’e-commerce francese dimostra di puntare sui giovani non solo per le posizioni manageriali, ma per la valorizzazione di tutto lo staff: l’età media dei dipendenti è di 29 anni, e a tutti vengono garantite costanti opportunità di formazione e sviluppo. Grazie all’inserimento di giovani risorse nel proprio team, ManoMano sceglie di andar contro a quelli che sono i più recenti dati sull’occupazione giovanile in Europa, in cui è proprio l’Italia a toccare le percentuali più basse: un rapporto dell’Ufficio Studi del CGIA sui dati dell’Eurostat dimostra che i lavoratori dai 15 ai 29 anni sono solo il 12%, contro il 18,6% della Francia e il 23,7% della Germania. Nel 1996, l’Italia contava quasi 4,6 milioni di occupati nella fascia d’età 15-29 anni, nel 2016 il numero è sceso a 2,7 milioni di giovani lavoratori. Al contrario, la percentuale italiana degli impiegati over 50 è tra le più alte, raggiungendo il 34,1%, distante dal 30% della Francia e ancor più lontana dalla percentuale spagnola del 28,8%.

Per quanto riguarda i manager di aziende italiane, uno studio condotto da Manager Italia ha dimostrato che l’età media dei dirigenti italiani, pari ai 47 anni e mezzo, è la più bassa d’Europa e che la percentuale dei giovani manager (fino ai 39 anni d’età) sfiora appena il 22,4% del totale a fronte di una media europea attestata al 40%. Secondo un più recente studio di Hunters Group, solo il 9% dei dirigenti italiani ha un’età compresa tra i 35 e i 40 anni. La maggioranza supera i quarant’anni d’età: il 21% ha tra i 40 e i 45 anni, il 29% tra i 45 e i 50 anni, il 18% sono over 50.

Motivazione, coinvolgimento e riconoscimento sono le parole chiave che ManoMano consiglia di porre alla base della crescita di qualsiasi azienda (italiana e non) per garantirne il successo. “La società ha un approccio orizzontale, secondo cui si impara dall’altro e ci si aiuta a vicenda. È fondamentale mettersi in gioco, essere creativi e crescere senza la paura di fare passi falsi”, afferma Chiara Cespi Polisiani, 27 anni, trasferitasi a Parigi 2 anni e mezzo fa e ora Brand Manager Italia dell’azienda. “Quando ho iniziato a lavorare per ManoMano”, continua Chiara, “mi sono trovata ad affrontare un mestiere che non conoscevo. Philippe e Christian hanno deciso di farmi entrare nel loro team grazie alla mia motivazione e alla voglia di mettermi in gioco: hanno visto la persona che ero e quello che potevo diventare”.

ManoMano crede nei giovani e investe su di loro garantendo costanti opportunità di formazione, coinvolgimento nelle decisioni aziendali e possibilità di crescita; li incoraggia a prendere iniziative, riconosce il lavoro svolto, offre esperienze formative internazionali e si fa garante del loro – e del proprio – futuro.

“Se siamo riusciti a crescere così in fretta, il merito non è solo dell’idea e della domanda”, affermano i co-fondatori, “ma anche delle persone con cui abbiamo scelto di lavorare. La chiave del successo aziendale l’abbiamo trovata nell’innovazione e nella selezione dei migliori talenti, a cui ogni giorno chiediamo di mettere in gioco se stessi e le loro idee, convinti che in loro ci sia il nostro futuro”.