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Il ragazzo e l’airone: recensione del nuovo film di Hayao Miyazaki

scritto da Federica Marcucci
il ragazzo e l'airone

In occasione della Festa del Cinema di Roma è stato presentato Il ragazzo e l’airone, il nuovo film dello Studio Ghibli nonché ultima creatura del maestro Miyazaki dopo Si alza il vento, che avrebbe dovuto essere il suo addio al cinema. Una produzione durata sette lunghi anni che porta sullo schermo una storia complessa che sembra essere un compendio perfetto dell’opera del maestro. Il ragazzo e l’airone arriverà al cinema il 1 gennaio 2024 distribuito da Lucky Red.

Ve ne parliamo senza spoiler.

Di che cosa parla Il ragazzo e l’airone

Tokyo, Seconda Guerra Mondiale. A seguito della tragica morte della madre durante un bombardamento il giovane Maki e suo padre si trasferiscono in campagna. Ad attendere il ragazzo c’è la nuova compagna del padre e un’antica dimora piena di misteri. Qui Mahito dovrà fare i conti con la realtà e mondi possibili, trovando le risposte dentro se stesso alle domande più complesse della vita.

Un film completo e complesso

Il ragazzo e l’airone ha sbancato il botteghino giapponese senza aver avuto alcuna strategia di marketing. Ma ecco che alla vigilia dell’arrivo del film, lo Studio Ghibli e i distributori hanno iniziato a rivelare dettagli. La magia si è rotta, ma per il pubblico occidentale non avrebbe mai funzionato.

Nonostante riproponga tematiche care a Miyazaki, Il ragazzo e l’airone è un film molto complesso e criptico. Si svela a poco a poco e non del tutto. Intriso della cultura del suo paese, in cui il mondo è popolato da spiriti, il film è una riflessione estremamente potente sulla vita e sulle possibilità che vengono date a ogni individuo; una storia che, però, potrebbe non essere compresa del tutto dal pubblico di casa nostra abituato a storie ed elementi narrativi differenti.

Il ragazzo e l’airone è un film di ampio respiro che necessita di essere visto senza metri di paragone e, soprattutto, senza preconcetti. Proprio come avrebbe voluto il maestro. Forse dopo una prima visione vorrete vederlo di nuovo per entrare ancora di più nel suo mondo. Noi non vediamo l’ora.

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