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Eurovision 2016: sveliamo alcune polemiche!

scritto da Laura Valli
Eurovision Song Contest 2016 Logo

Come da tradizione, oltre alle performance degli artisti, ai loro look stravaganti e un tantino trash e alle spettacolari scenografie, all’Eurovision Song Contest c’è anche spazio per scandali e polemiche. L’Eurofestival iniziato ufficialmente martedì 10 maggio con la prima semifinale, ha già dovuto affrontare non pochi problemi.

Innanzitutto durante le settimane precedenti l’inizio dell’edizione 2016 dell’Eurovision Song Contest, il biondissimo rappresentante della Bielorussia IVAN (Aleksandr Ivanov), annunciò di voler stupire tutti non solo con il brano Help you fly, dalle spiccate sonorità anni ’80, ma con una particolarissima esibizione durante la seconda semifinale per la quale chiese un permesso speciale agli organizzatori: salire sul palco della Globe Arena completamente nudo e circondato da un branco di lupi, o almeno dalla sua lupa preferita Shakira!

Ivan-e-la-lupa eurovision
Ivan e i suoi lupi all’Eurovision

Ovviamente l’organizzazione ha bocciato questa proposta rifacendosi al regolamento che esplicitamente vieta di ammettere animali vivi sono sul palco; e che non ritiene opportuno fare esibire un cantante completamente nudo, visto che l’Eurovision Song Contest è “uno show per famiglie”.

Nella giornata di lunedì 9 maggio, Anastasiya Stotskaya, cantante russa chiamata a far parte della giuria nazionale, ha commesso una gaffe non di poco conto, pubblicando su Periscope un video girato durante le prove generali della prima semifinale, scatenando una vera e propria bufera. Secondo gli organizzatori, la Stotskaya avrebbe violato il regolamento, che impone il massimo riserbo delle preferenze dei giurati sino alla fine. La pubblicazione del video, pur non violando le regole della riservatezza dei risultati delle votazioni, è potenzialmente pregiudizievole.

Anastasiya Stotskaya giudice eurovision
Anastasiya Stotskaya giudice all’eurovision

Per questo motivo la European Broadcasting Union (EBU) ha già preso provvedimenti, sollevando la cantante dal suo incarico di giudice, e dichiarando non valide le votazioni di Anastasiya Stotskaya per le semifinali. Restano validi, invece, i voti degli altri quattro componenti della giuria russa. L’ EBU inoltre ha avuto un confronto con RTR, il canale televisivo russo che trasmette le dirette dell’Eurovision Song Contest 2016, chiedendo la sostituzione della Stotskaya con un altro membro, il quale potrà giudicare solamente nella serata finale di sabato 14 maggio.

Durante la prima semifanale si è riproposto quello che era stato definito il “flag gate”, che inizialmente aveva portato al divieto ufficiale di sventolare alcune bandiere, che si era poi risolto in un sostanziale dietrofront. Ma quando è stata inquadrata nella green room, Iveta Mukuchyan, insieme a tutta la delegazione armena sventolava la bandiera del Nagorno Karabakh, è inevitabile che la questione tornasse andasse a far discutere.

Bandiera vietata eurovision
Bandiera vietata eurovision

Si tratta, di una regione dell’Azerbaigian a maggioranza armena, autoproclamatasi indipendente nel 1991 e per il controllo della quale c’è stata una guerra civile (tra Armenia e Azerbaigian) ufficialmente sospesa nel 1994 ma mai realmente conclusa. Gli screzi fra armeni e azeri per questa vicenda sono stati tantissimi nelle precedenti edizioni del concorso, ad esp. nel 2012 sfociò nel ritiro fuori tempo massimo dell’Armenia dalla partecipazione allo Eurovision che in quell’anno si teneva a Baku.
Nonostante in conferenza stampa Iveta Mukuchkyan ne è uscita con diplomazia spiegando di aver sventolato la bandiera non per motivi politici ma perché “voglio la pace nei nostri confini”; il reference group dell’EBU ha annunciato che l’Armenia sarà sanzionata per aver violato la regola 1.2.2h dello statuto del concorso che proibisce messaggi politici, commerciali, religiosi e istituzionali. Non è stata ancora comunicata l’entità della sanzione, se la violazione dovesse essere reiterata, potrebbe portare alla squalifica per l’edizione in corso e da quelle a venire.

Chissà cosa altro ci riverserà quest’anno l’Eurovision?