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Bohemian Rhapsody: la recensione del film sulla storia dei Queen

scritto da Federica Marcucci
bohemian rapsody

Raccontare personaggi iconici non è mai semplice. Infatti, il rischio che si corre è quello di non dire abbastanza o di mostrare una rappresentazione troppo limitata di vicende e personaggi. Questa è anche la grande debolezza di Bohemian Rhapsody, lungometraggio che racconta la figura di Freddie Mercury e i primi trent’anni di Queen.

Pur essendo grandioso, impeccabile dal punto di vista dello stile, Bohemian Rhapsody non decolla mai. Per questo motivo il film ci sembra un’occasione mancata per rappresentare in modo più empatico una delle band più influenti degli ultimi quarant’anni.

Strutturato come un lungo flashback, il film si apre e si chiude sul palco del celebre Live Aid del 1985 – famosissimo concerto di beneficenza a cui parteciparono anche i Queen. Nel corso delle due ore ci viene raccontata la genesi del gruppo, con un focus particolare sulla figura di Freddie Mercury. Un racconto che si snoda tra successi personali, dolori e debolezze.

Fedele fino a risultare troppo didascalico e freddo, a Bohemian Rhapsody non bastano tuttavia ambientazioni e costumi che sono copia della realtà troppo marcata per risultare davvero credibile. Lo stesso vale per il cast di attori, tra cui spicca il sorprendente Rami Malek.

Somiglianti, quasi dei fac-simile, gli interpreti sono grandiosi, ma non riescono a restituire al pubblico umanità e credibilità. Una mancanza dovuta anche al doppiaggio italiano e al fatto che (per ovvie ragioni) le registrazioni dei pezzi sono originali – con la voce del vero Freddie Mercury, per intenderci.

Una frammentarietà che sicuramente risente del processo produttivo. Brian Singer, comunque accreditato come regista, non ha finito il lavoro ed è stato sostituito. Il risultato è un ritratto pieno di colori ed energia, ma troppo caotico per restituire davvero l’immagine dei Queen.

La stessa personalità di Freddie Mercury viene per forza di cose incasellata: una scelta che è causa della perdita di sfumature di questa storia che aspira a riscrivere – o ri-raccontare, la realtà.

Avete già visto al cinema Bohemian Rhapsody?