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Zara Larsson:” Ruin my life racconta della dipendenza che puoi avere verso la persona che ami” | INTERVISTA

scritto da Alberto Muraro

Zara Larsson sta per tornare! L’artista svedese, una delle più promettenti star della musica pop internazionale al femminile, pubblicherà a breve il suo nuovo, attesissimo singolo, intitolato Run my life!

Dopo il successo del suo secondo disco So Good, la splendida Zara è pronta a farci sognare con un singolo che noi di GingerGeneration.it abbiamo ascoltato in anteprima. La canzone è super orecchiabile e racconta di una di quelle storie d’amore totalizzanti. Ecco che cosa ci ha raccontato la cantante a riguardo!

Di che cosa parla Ruin my life?

parla di una brutta situazione, immagino possiate capire. A volte ti ritrovi a vivere una relazione e ti rendi conto che non ti stanno trattando come vorresti, ma allo stesso tempo sai che non puoi vivere senza quella persone e che la ami alla follia. Come se ti stessi dicendo “ok, mi va bene se mi rovini la vita”. In realtà può anche essere interpretata dal lato dell’amicizia, non solo da un punto di vista di una relazione amorosa.

Come descriveresti la tua musica?

Direi che sono pop, al 100%. Penso che il pop sia divertente, certo mi piace collaborare anche con artisti EDM, o hip hop ma se potessi definirmi mi definirei proprio “edgy pop”. Mi piace fare hit, adoro quando le mie canzoni funzionano e vanno in radio!

Cos’avete voi svedesi di così speciale? Come definiresti lo “swedish touch”?

Ho lavorato con persone non svedesi che mi hanno detto che siamo bravi a scrivere canzoni. Siamo esperti a scrivere cose che “suonino bene”. Pensa per esempio a canzoni come What Lovers Do dei Maroon 5. Alla fine è una canzone dove non dicono granché, ma suona benissimo! Credo inoltre che gli svedesi facciano delle grandissime melodie. Forse, e ci sto pensando solo ora, compensiamo la “freddezza” del nostro paese e del meteo con l’allegria delle nostre canzoni! Inoltre, tutti noi quando siamo piccoli a scuola studiamo musica, questo credo ci spinga quantomeno a sviluppare un gusto musicale. Se poi aggiungi il fatto che il governo supporta gli artisti hai il quadro completo.

Qual è il mood che ti spinge a scrivere le canzoni?

Di solito si dice che sia la tristezza ad ispirarti, in particolar modo. In certi casi è vero, ma nel mio caso sento semplicemente la necessità di farlo, non devi comunque sentirti obbligato a scrivere. I migliori giorni per scrivere sono per esempio quelli in una pausa fra una registrazione e l’altra, quando mi prendo tempo per me stessa. Le migliori canzoni spesso nascono, letteralmente, dal nulla. Di certo quello che mi piace fare è vivere in una “bolla”. Se sono nella bolla del tour, voglio pensare solo a quello, stesso discorso vale per la scrittura delle canzoni.

 

 Cosa ci puoi raccontare dei tuoi recenti appuntamenti live? Hai intenzione di tornare in tour in Italia?

Stare con la mia band e i miei ballerini è meraviglioso, ci divertiamo tantissimo sul palco, siamo come una famiglia. Viaggiare per il mondo e stare con persone così straordinarie è incredibile. Ho voglia di tornare in tour, mi piacerebbe fare un vero e proprio tour mondiale, anche se le location non sono gigantesche, mi basterebbe anche soltanto avere due persone sotto il palco per me. Voglio tornare in Italia, di certo, i fan mi scrivono spesso da qui, vogliono rivedermi, in molti mi hanno conosciuto con Symphony che è stata un grandissimo successo nel vostro paese!

Come definiresti il tuo stile?

Sportivo, femminile, un po’ retrò forse, di certo mi piace indossare vestiti comodi, adoro ballare e quindi i miei outfit devono essere adatti a questa mia necessità.

Senti la concorrenza di artiste come Dua Lipa o Bebe Rexha?

Ovviamente ci confrontano molto spesso, ma sinceramente no. Non siamo la stessa cosa, sono bravissime, ma non sento alcuna somiglianza. Mi rendo conto che qualcuno possa notare delle somiglianze. Vorrei potermi differenziare, credo che essere me stessa sia fondamentale in questo senso. Per esempio, mi concentro molto sulle mie doti da ballerina. Il mio idolo in questo senso è Beyoncé. In generale non mi piace confrontarmi con altre.

Com’era la tua vita prima di diventare famosa?

Ballvano 30 ore a settimana in una scuola di danza, anche se sapevo che non avrei voluto fare la ballerina. Ho sempre avuto amici “artisti”, ma non ho mai sentito nessuna concorrenza. La mia vita non è cambiata poi molto, vivo sempre nella stessa casa, ho gli stessi amici. Di diverso c’è che ora viaggio molto di più e che la gente mi riconosce per strada. Per il resto sono la stessa ragazza di sempre.

Ci sono altri artisti con cui vorresti collaborare?

Si, nel nuovo disco ci sono collaborazioni ma per il momento mantengo il segreto per me. Provate ad indovinare!

 

Che cosa ne pensate di Ruin my life di Zara Larsson?