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Vado a vivere da sola: sopravvivere in una grande città

scritto da admin

Finalmente soli…inizia la nostra nuova vita in città…Quanti cambiamenti!
Per molti la scelta di andare a vivere da soli è dovuta soprattutto a motivi di studio e di lavoro. I nostri coetanei, che vivono nelle grandi città, invece, si privano di un’esperienza senz’altro molto importante: quella di misurarsi con le difficoltà della vita quotidiana, lontani dal nucleo familiare d’origine.

 

1. La casa e i coinquilini

Il primo problema da affrontare è senza dubbio quello di trovare un posto dove vivere. L’opzione preferita è quella di prendere una stanza in affitto con dei coinquilini, per dividere le spese.

Questa scelta ha dei pro e dei contro: da un lato la libertà di vivere a modo nostro, senza vincoli e senza orari; dall’altro però ricordiamoci che le proprie abitudini non sempre coincidono con quelle della nostra “nuova famiglia” e ognuno dovrebbe cercare di vivere la propria vita senza danneggiare l’altro.

Andare d’accordo con i propri coinquilini è fondamentale per creare un clima piacevole in casa. Il modo migliore è cercare di rispettare l’altro e se c’è qualcosa che non va discuterne. Importante è che ognuno abbia degli spazi solo suoi, anche se ridotti, e che siano stabilite delle “linee guida”, per quanto riguarda gli ospiti, le feste, le pulizie, i pagamenti, gli spazi comuni.

2. Studio o lavoro?
Molti ragazzi hanno la fortuna di essere mantenuti totalmente dei genitori, durante il periodo degli studi; altri hanno bisogno di lavorare per togliersi degli sfizi: a volte è una libera scelta, altre una necessità.

Per i più fortunati, che non sono costretti a lavorare e a studiare, la migliore scelta sarebbe dedicarsi agli studi e frequentare l’università e nel tempo libero sfruttare tutte le opportunità che la città offre: eventi, mostre, teatri, concerti. Questo è il momento buono per esplorare la nostra nuova città e apprezzarne le bellezze! Purtroppo quando avremo impegni di lavoro il tempo libero sarà sempre troppo poco e la stanchezza penderà il sopravvento, quindi è meglio approfittarne.

Chi studia e lavora è costretto a fare un grande sforzo. Conciliare entrambi è infatti molto faticoso, ma se si lavora part-time, con un po’ di buona volontà ce la si può fare.

Cercare un lavoro per studenti, se non si hanno troppe pretese, è abbastanza semplice. In tutte le bacheche universitarie ci sono annunci di lavoretti molto flessibili e temporanei adatti a chi studia, come la baby sitter, la cameriera, la hostess, fare volantinaggio, la commessa, la segretaria.

3. Occhio alla spesa!
Ora che siamo lontane da casa abbiamo una grande responsabilità: gestire le nostre spese da soli. Si fa presto ad accorgersi quanto costi la vita.

Tolto l’affitto e le tasse, se studiamo, un’altra grande uscita è costituita dai divertimenti. Se non vogliamo condurre una vita monastica, a base di latte e patate, non dobbiamo esagerare con le uscite. Stare in compagnia è molto piacevole, ma non tutti possiamo spendere la stessa somma per divertirci; quindi a volte bisogna imparare a dire di no: gli amici capiranno.

Inoltre l’eccessiva vita notturna ci costringerebbe a letto durante il giorno, piacevole di tanto in tanto, ma destabilizzante se diventa un’abitudine quotidiana. Usciamo pure, quindi, ma senza esagerare, come dice il vecchio proverbio: il troppo stroppia.

4. Che Fame!
Ora che abitiamo da soli nessuno pensa per noi al pranzo o alla cena. Sporadicamente un coinquilino potrebbe ordinare della pizza anche per voi, se vi va bene.

Purtroppo non si vive solo di pizza; quindi se non ancora sapete farlo, il consiglio è di cimentarsi sui fornelli almeno per delle ricette base. Le cose semplici sono forse meno saporite, ma più economiche e salutari, oltre che alleate della linea. Se vi capita di ingrassare durante i primi periodi, in cui vivete soli, è del tutto normale.

Fatevi pure spiegare dalla mamma qualche trucco culinario, ne gioverà la vostra salute.

5. I mezzi pubblici
Lo shock più grande da affrontare, quando ci si trasferisce in una grande città è quello di prendere i mezzi pubblici, perché non si è abituati.

Sui siti dei comuni italiani è possibile reperire informazioni anche sulla mobilità cittadina.
Inizialmente pochi sono quelli che si portano un mezzo proprio.

La maggior parte di noi deve fare i conti con la realtà: essere a piedi!  Dobbiamo rassegnarci, anche se spesso i mezzi non sono puntuali e spesso sono sovraffollati; siamo, però, esonerati dal problema del parcheggio e della benzina. Nelle ore di punta il servizio è potenziato e in ogni quartiere ci sono dei mezzi che portano alle stazioni di scambio.

Ovviamente dobbiamo avere delle accortezze e valgono le vecchie regole: fare attenzione alle borse ed evitare di prendere i mezzi da soli la sera. Per le uscite serali cercare sempre di essere in gruppo o altrimenti scegliere un taxi: la prudenza non è mai troppa.

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