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Sarò un’insegnante!

scritto da admin

Elisabetta Reina, 32 anni. Professione: insegnante di Lettere e Psicologia. Sorriso dolce e aria serena, ci parla della sua passione per l’insegnamento e anche degli ostacoli che questo mestiere comporta.

Elisabetta vive e lavora a Catania, è un’insegnante da 7 anni. E’  laureata a pieni voti in Pedagogia, ha un’abilitazione in Lettere per le scuole medie e superiori, ha un titolo di specializzazione per l’insegnamento dell’attività di sostegno nella scuola media e superiore e ben tre master post-lauream in didattica per l’italiano, storia dell’età moderna e contemporanea e storia e forme della letteratura italiana.

Qual è il percorso di studi che bisogna fare per diventare un’insegnante?

1. Conseguire la laurea.

2. Accedere alla selezione per il corso di specializzazione universitaria SISS; una volta superato l’esame svolgere il corso che si terrà per la durata di due anni, sostenendo al suo interno numerosi esami, sperimentando diverse ore di tirocinio presso scuole statali. A conclusione si sosterrà un esame finale che permette di conseguire il titolo di specializzazione.

3. Presentare domanda al CSA della provincia per essere incluse nelle graduatorie locali.

4. Successivamente si attende di aver conferito l’incarico annuale o supplenze a breve termine secondo l’ordine di inclusione nelle graduatorie.
Quali sono le doti necessarie per intraprendere questa professione?
Bisogna innanzitutto voler veramente esercitare questa professione considerato la difficoltà del lungo percorso di formazione e le difficoltà che si incontrano sul campo. Ritengo che bisogna essere persone risolte, nel senso che l’insegnante dovrebbe essere un uomo e/o una donna che è cosciente di sé, delle proprie capacità e limiti se vuole contribuire alla formazione di altri individui. Credere che il proprio intervento possa essere determinante nella vita degli alunni a tal punto di dosare ogni azione, comportamento, sguardo, movimento.

Il mondo della scuola mostra spesso una faccia negativa, basti pensare ai recenti episodi di bullismo e alle loro tragiche conseguenze. Cosa possono fare gli insegnanti per contastare questi fenomeni?
Innanzitutto è necessario che l’insegnante si riconosca punto di riferimento per i suoi alunni, qualora non se ne sia accorto prima da solo. A questo punto bisogna costruire una rete di collaborazione e di interazione tra la scuola e la famiglia. Decidere, a livello di istituzione scolastica, interventi incisivi e severi.

Cosa vuol dire fare l’insegnante in una società in cui non c’è molto spazio per la cultura e il sapere?
Credo che i ragazzi siano desiderosi di conoscere quando nell’insegnante scoprono il piacere della conoscenza, del sapere, della scoperta. Bisogna far cultura senza troppa arroganza. Consapevoli, però, che il nostro ruolo è fondamentale per la crescita dell’intera società.

La scuola è il luogo in cui avviene la maturazione, anche culturale, delle nuove generazioni. Gli insegnanti quindi perseguono un obiettivo troppo ambizioso?
L’insegnante compie solo il suo dovere perchè dopo la famiglia la scuola è il luogo di formazione per eccellenza.

Qualche consiglio per le lettrici di Ginger che volessero intraprendere questa professione.
Siate insegnanti solo se lo volete, perchè il giorno che vi troverete di fronte tanti occhi sgranati che vi scrutano, pronti senza troppe remore a mettervi anche in difficoltà, vi chiederete perchè avete scelto questa professione. In quel momento sarà bene per voi avere la risposta giusta!

Immagini:

Copertina e testo:

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