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Regali di Natale: costrizione o dimostrazione d'affetto?

scritto da admin

Dolci, luci, regali da impacchettare e soprattutto da scartare, pandori con la crema e torroni, addobbi e vacanze, per qualcuna anche la settimana bianca, magia nell’aria. Diciamoci la verità, quando pensiamo al Natale, diventiamo tutte ancora bambine che sognano di trovare sotto l’albero gigante allestito di fianco al caminetto i giochi desiderati da una vita. Oggi forse quello che sogniamo a Natale è il clima di serenità in cui non viviamo più da tanto: papà e mamma che finalmente non litigano, fratelli e sorelle supertirchi che ci stupiscono con un megaregalo, le compagne di classe più acide e snob che per una volta si ricordano anche della nostra esistenza e fanno trovare sul banco un pensierino anche per noi…

Oppure il Natale può essere visto come un macigno che grava sul nostro portafogli, sul nostro tempo libero difficile da trovare per acquistare i regali per tutti, sui nostri piedi che fanno male dopo aver visitato cinque negozi in quindici minuti. Già, a Natale ci si può sentire schiavi degli imperativi che strisciano per i centri commerciali illuminati a festa e per le strade del centro storico che scoppiano di offerte promozionali: “A Natale DOBBIAMO essere tutti più buoni! E proprio per questo DEVI fare regali a tutti quelli che conosci, e anche costosi! Ciò che conta è il pensiero? Sciocchezze, chi ormai ci crede più? Ciò che conta è quanti soldi spendi per acquistarli: più ne impieghi, più valore hanno i tuoi doni, più appariscente è il tuo gesto. Ricordati che DEVI comprare qualcosa di prezioso per i prof, proprio quest’anno che non vai benissimo a scuola, e anche una borsata di regali in più per contraccambiare a tutti quelli che ti arriveranno inaspettati: non basta dire grazie quando li ricevi, DEVI ricambiare con un altro regalo di uguale valore: altrimenti cosa penseranno di te?. Così comprare i regali diventa l’imperativo più odiato di tutto l’anno, un peso da portare fino al 25 dicembre e, a volte, anche oltre, mascherato sotto l’ipocrisia del perbenismo e del bon ton. Finisce allora che, appena ne abbiamo l’occasione, facciamo un bel discorsetto a tutti i conoscenti attraverso giri di parole che vogliono significare: “Guai a te se a Natale mi regali anche solo un elastico, io non ne ho la minima intenzione così come esigo di non avere la scocciatura di andare ancora per negozi a cercare un regalo che contraccambi il tuo!”. Quante volte sentiamo discorsi simili, anche tra compagne di classe?

E’ questo forse il nostro modo peggiore di rovinare una festa così bella, di capovolgerne il significato: diventarne schiave. Ma non schiave del Natale, bensì del consumismo che se ne è impossessato stravolgendone il senso. Sapete infatti perché si ha l’usanza di fare regali a Natale? Per ricordare i Re Magi che donarono a Gesù appena nato oro, incenso e mirra. Ma non possiamo dare la colpa dello stress natalizio a loro, anzi, essi, attraverso questi doni simbolici, sembrano voler dire a Gesù bambino: “Con questi doni vogliamo ringraziarti della tua nascita, della tua presenza in mezzo a noi. Sappi che per noi sei la cosa più preziosa, come l’oro: sei il nostro re, il Re dei Giudei; sappi che ti riconosciamo come il nostro vero Dio e come incenso sale a te la nostra preghiera; la mirra infine, la più preziosa e al tempo stesso amara delle erbe, presagisce le sofferenze che accetterai per la nostra salvezza: proprio attraverso di esse dimostrerai il tuo amore immenso per noi, tanto grande che noi possiamo solo dirti grazie, perché niente al mondo ha pari valore”. Insomma, i Re Magi ci insegnano che un regalo ha valore solo se fatto col cuore, per dimostrare a quella persona quanto è importante nella nostra vita.

Essi ci indicano anche un paradosso fondamentale per la nostra vita: il regalo più importante per noi, quello di cui abbiamo maggiormente bisogno, è gratuito e lo riceviamo ogni secondo, anche se ci dimentichiamo di chiederlo. E’ un regalo che noi non potremo mai contraccambiare e proprio in questo sta la sua grandezza. Ma sì, avete capito di che regalo parlo: di Gesù Cristo! Pensate: Dio stesso, proprio per farci capire quanto siamo importanti e preziosi ai Suoi occhi, non ci fa un regalo qualsiasi, bensì ci dona addirittura se stesso, e per di più gratuitamente! Già, diventa uno di noi, nasce in una stalla, cresce nella bottega di un falegname, per farci capire che non siamo soli, perché Lui è con noi e guida i nostri passi. Vuole vivere le nostre fatiche e le nostre sofferenze sulla sua pelle, per sentirsi ancora più vicino a noi. Il Suo amore è talmente grande che accetta di nascere sapendo già che sarà crocefisso da chi vuole salvare!

Ecco, Dio non ne vuole sapere dei nostri discorsetti preventivi, vuole essere un regalo completamente gratuito, che non pretende nulla in cambio, per dimostrarci il suo amore: Gesù è il Regalo per eccellenza!  Sappiamo noi accettarlo, o le nostre barriere lo rispediscono al mittente?

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