GingerGeneration.it

Milan Fashion Week: la top 3 delle sfilate

scritto da Francesca Parravicini

Tra  i mille eventi della pienissima Milan Fashion Week tre sfilate hanno brillato particolarmente. Tre marchi iconici, con stili ben definiti e decisamente agli antipodi. Per donne mooolto diverse (ma comunque fashion).

Dolce & Gabbana

Questa non è una sfilata: è una vera e propria fiaba. Dal mondo ancestrale dei fratelli Grimm Dolce & Gabbana hanno tirato fuori principesse, regine, soldatesse, fate.
Cappucci come quelli di Cappuccetto Rosso, cotte di maglia e stivali da novelle Giovanne D’Arco, ballerine da Mille e Una Notte, guanti e borse decorati da gioielli che sembrano esistere solo nei sogni.
La splendida stampa con fiori e gufi prende vita su lunghi abiti impalpabili. Quasi naif gli abiti a trapezio con volpi, gufi, frutti applicati, agli antipodi gli opulenti body, incrostati di pietre.

Giorgio Armani

Lo stile androgino non è mai stato così affascinante. Giorgio Armani costruisce una collezione giocata sul grigio e le sue infinite sfumature. Un grigio minimale, delicato, perlaceo, modellato su tailleur dalle forme tonde e pantaloni morbidi. Senza tralasciare qualche tocco di originale lime. Il mini-abito è classico e lineare, abbinato a cappe o mini blazer pitonati e degradé. L’abito da sera è a sirena, minimal e scintillante, a monospalla. Novità assoluta, l’uso della flanella su camicie e abiti. Ancora una volta Re Giorgio si rivela un innovatore.

Prada

Lo stile Prada non è facile da portare. Miuccia disegna una donna intellettuale, dal fascino impervio, che preferisce puntare su una seduzione sottile, severa. L’ispirazione arriva dalla Germania degli anni 70′, percorsa da fermenti sociali. Cappotti neri con profili a contrasto e linee ampie, inserti di pelliccia colorata, maglioni over-size indossati sopra abiti stampati, foulard al collo. Un mix di total-black e colore, bello e brutto, che non può non affascinare.