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Madh – Madhitation: la recensione di GingerGeneration.it in anteprima!

scritto da Alberto Muraro

Ci sono dischi che ascolti perché devi, perché sono usciti dalle menti degli artisti del momento che non puoi permetterti di dimenticare. E poi ci sono i dischi dei cantanti che ti piacciono davvero tanto, quelli che segui con affetto e sui quali nutri immense speranze: ecco, per quanto riguarda questo secondo caso dovete sapere che il sottoscritto è da sempre un fan sfegatato di Marco “Madh” Cappai, ex xfactorino che a distanza di diversi mesi dal talent di SkyUno è finalmente pronto a pubblicare il suo disco d’esordio intitolato Madhitation. Un album che, fin dal primo ascolto, mi ha fatto letteralmente impazzire. Per spiegarvi il perché faccio un piccolo passetto indietro.

Sono da sempre un grande estimatore della sperimentazione, sia a livello stilistico sia a livello testuale, per cui le ispirazioni principali del disco di Madh (artiste “fusion” come M.I.A. e FKA Twigs, in primis) non potevano che farmi presagire il meglio; il mio lato prevenuto però si aspettava e anzi temeva un deludente copia-incolla in salsa italiana, che avrebbe fatto perdere gran parte dell’effetto sorpresa ottenuto con l’incredibile singolo di lancio Sayonara. E invece no, e invece non sarei potuto rimanere più stupito da un progetto di una complessita rara nel nostro panorama, che attinge ai generi più vari: Madhitation ha al suo interno venature reggae, rap, drum ‘n bass, urban e world music, il tutto mescolato in maniera talmente certosina da non sembrare nemmeno opera di un “novellino”. Madhitation, pervaso da atmosfere orientaleggianti e strettamente legate al buddismo a cui Madh ha aderito da un paio d’anni (non si contano i riferimenti a montagne da scalare, fiumi da attraversare, viaggi spirituali etc) vanta inoltre un mood prettamente eclettico che lo rende estremamente eterogeneo: la sua enorme varietà si apprezza anche all’interno delle stesse canzoni, che come nel caso di Eyes on You passano dalla urban all’elettronica (à la Major Lazer, vedasi Lean On) con una semplicità che ha del disarmante.

Ciò che però stupisce di più è l’energia e la carica che regalano molti dei brani della tracklist, che paradossalmente spara le sue cartucce migliori proprio al di fuori dei (già) notevoli buzz single River e Gong: ecco dunque arrivare la spettacolare Powa-Faya, caratterizzata da un irresistibile sitar elettronico in puro oriental style, oppure She, che ci riporta agli anni ’90 con un’inaspettata drum ‘n bass impreziosita dalla splendida ed espressiva voce di Madh, che letteralmente esplode nel trascinante ritornello. Il momento più alto dell’album però si raggiunge probabilemnte con la title track Madhitation, costruita su un rap serratissimo nel quale Madh racconta sé stesso (I’ll always be something you dunno, insomma ci tiene a fare l’alternativo!) e che sfocia in un ritornello elettronico dai bassi profondissimi, davvero da pelle d’oca. L’album è infine arricchito da due ulteriori chicche: sto parlando dell’unico pezzo in italiano, Vai, probabilmente il brano più pop dell’intero progetto, e infine Sayonara in versione acustica, che chiude il disco con la nota rock che non t’aspetteresti da uno che fino a pochi minuti prima giocava a fare il crooner giamaicano.

Speziato, ricco, iper-prodotto, studiato fino al minimo dettaglio: Madhitation è in definitiva uno dei dischi d’esordio italiani più convincenti che io abbia mai avuto il piacere di ascoltare. Resta solo da capire se tutto questo pepe, molto diverso dai canoni del pop italiano medio, permetterà a Madh di farsi apprezzare da un pubblico più ampio, abituato ad un genere di canzoni maggiormente “usa e getta”. Per il momento, la certezza è una sola: abbiamo finalmente fra le mani l’album di una star italiana della MADHonna.

Madh Madhitation cover

Tracklist

1 – Sayonara
2 – Boomerang
3 – Triangle
4 – GONG feat. THE STRANGERS
5 – River
6 – Tree feat. Anna Tifu
7 – Eyes On You
8 – Powa-Faya
9 – Kyoto Mind feat. Train To Roots
10 – Vai
11 – She feat. ARPxp
12 – Madhitation feat. THE STRANGERS & Lukra
13 – Sayonara Acoustic Version