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Levante – 1996 La stagione del rumore: audio e testo

scritto da Alberto Muraro

Claudia Lagona in arte Levante è senza ombra di dubbio una delle “nuove” leve dell’indie-pop italiano al femminile più promettenti: bella, ma soprattutto brava, l’artista siciliana è riuscita ad imporsi nel panorama nostrano grazie ad uno stile inconfondbile, a tratti senza filtri, che l’ha trasformata di diritto nell’ideale erede della Cantantessa Carmen Consoli.

Il 7 aprile Levante pubblica il suo terzo progetto discografico, intitolato Nel caos di stanze stupefacenti (un album di cui GingerGenreration.it vi ha parlato qui) che nasce da un momento particolaremente difficile per la cantante, che ha deciso di rinchiudersi in 12 stanze (che corrispondono ai pezzi dell’album) dove il caos possa diventare silenzio.

All’interno del disco troviamo il singolo di lancio Non me ne frega niente, un’invettiva all’uso sconsiderato dei social, e il bellissimo duetto Pezzo di me insieme a Max Gazzé, una canzone bellissima dai chiari intenti ironici.

Qui sotto trovate audio e testo di 1996 La stagione del rumore: che ne pensate di questa canzone di Levante?

Testo

E passa il tempo a passo svelto
e noi senza risposte
le domande
un sogno che era grande
è diventato grandine
caduti al suolo come quella rondine
in questo cuore c’è disordine

Ed io credevo fossi a tanto da me
invece c’era tanto spazio tra me e te
ed io credevo fossi a tanto da me
invece c’ero solo io tra me e te

Primavera e poi il caldo estivo fra noi
l’autunno ci porterà tra le promesse d’inverno
stringiti a me se avrai freddo

E passo il tempo a fare ordine
nella stagione del rumore
evitare le parole sarebbe stato utile
invece di scagliarci come un fulmine
su di me su di te
sudo te da ogni centimetro di pelle
ma sono lacrime
malinconia di cose belle
da che eravamo wow siamo diventati caos
non è passato molto dal desiderare un ciao

Primavera e poi il caldo estivo fra noi
l’autunno ci porterà tra le promesse d’inverno
stringiti a me se avrai freddo

Ed io credevo fossi a tanto da me
invece c’era tanto spazio tra me e te
ed io credevo fossi a tanto da me
invece c’ero solo io tra me e te

Primavera e poi il caldo estivo fra noi
l’autunno ci porterà tra le promesse d’inverno
stringiti a me se avrai freddo