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Il meglio della Paris Fashion Week: la top 3

scritto da Francesca Parravicini

Oh oui, Paris est trés jolie! Se ho fatto errori grammaticali ditelo mi raccomando! Ho messo questa frase stupidella in incipit perché stiamo per parlare della favolosa Fashion Week che si è appena conclusa nell’ancor più favolosa città degli innamorati.

Ecco a voi la mini-classifica con le tre migliori sfilate di questa edizione: che si aprano le danze!

Medaglia di bronzo: Alexander Mcqueen

Un abito Alexander McQueen non si indossa certo tutti i giorni come si indossa un paio di jeans: è una piccola, meravigliosa opera d’arte. Immaginate una foresta misteriosa, abitata da cyber ninfe, con visiere da pilota: volumi esagerati, forme “funghesche” e floreali, alleggerite da cinture che segnano il punto vita, tanta, tantissima (forse troppa) pelliccia. Le modelle camminano su incredibili sandali-scultura senza tacco, neanche fossero comode sneakers.

Medaglia d’argento: Elie Saab

Se penso all’idea di femminilità, il primo brand che mi viene in mente è Elie Saab. L’omonimo stilista riesce a valorizzare pienamente la bellezza delle donne, con abiti che esaltano le forme del corpo e seducono senza mostrare troppo. Completi bicolor con gonna a tubino e blusa a corolla, pantaloni flare con bluse scollatissime by day, dress fluenti con bagliori metal by night. Lady-like ma disinvolto.

Medaglia d’oro: Chanel

Non c’è niente da fare: Karl Lagerfeld non è certo mister sunshine ma il suo genio è innegabile. E’ difficile descrivere una sfilata così ricca di elementi e di dettagli, perfetta anche nella scenografia, un mondo minerale di cristalli che sbucano dal pavimento del Grand Palais. In breve: gonna sopra i pantaloni, maglieria patchwork, tweed dai riflessi metallici che si alterna a chiffon di viola e verde vestito, maxi-cappe e cappotti senza maniche con spalline futuristiche, mix inediti, lame e pizzo, pizzo e pelliccia, riflessi “petrosi”, cristalli e prismi. Un bagno di bellezza nella splendida grotta di Chanel.