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Emeli Sandé: “La mia musica è onesta e viene dall’anima”

scritto da Alice Ziveri

L’abbiamo sentita tanto, con il suo primo singolo e la sua incredibile voce è ormai passata dalle radio alle orecchie di tutti, e vi sfidiamo a dire che non l’avete canticchiata almeno una volta: parliamo di Heaven di Emeli Sandé, la cantante e autrice scozzese che esce oggi con l’album Our Version Of Events.
23 anni e già una storia niente male alle spalle: da sempre amante della musica, Emeli inizia a studiare Neuroscienze Chimiche all’università ma abbandona il percorso per dedicarsi alla sua vera vocazione, la scrittura e la musica. Compone brani di successo per Tinie Tempah, Professor Green, Chipmunk, Cheryl Cole, Susan Boyle e altri ancora; poi, due anni fa, decide che è arrivato il momento di uscire allo scoperto e “metterci la faccia”.
Our Version Of Events è il risultato di questa scelta: 14 tracce firmate da lei, che uniscono alla sua grande vocalità i ritmi del drum’n’bass, l’elettronica e il pop.
Emeli è stata recentemente a Milano, prima per duettare con i Moderni ad X Factor, poi per la festa di Radio Deejay, invitata da Linus in persona che crede molto in lei. E tornerà presto, il 19 Febbraio, per uno showcase alla FNAC di via Palla e una partecipazione a Quelli Che Il Calcio.
Qualche giorno fa ha incontrato i giornalisti per raccontare il suo disco: non è una che si dilunga molto, ma si intuisce che ha le idee ben chiare in testa, e è sempre stato così.

“Sono sempre stata una persona forte. Ho studiato psicologia, e nella musica volevo usare la stessa mentalità: ispirare giovani donne ad essere indipendenti in quello che fanno e creano”

Di cosa parla Heaven?
Heaven è stata scritta un annetto fa. Viene da una conversazione che stavamo facendo sul come sia difficile oggi essere una brava persona, e cosa significhi essere una brava persona. Tutto si muove così rapidamente, a Londra e nel 2012 in generale. Così tante tentazioni intorno a noi. Il produttore con cui stavo chiacchierando a un certo punto ha detto “bisogna cercare di tenersi il cuore pulito”. E questo mi ha dato l’ispirazione per le prime righe del testo”.

La tua canzone preferita sull’album?
“Cambia a seconda dei giorni. Oggi penso sia… Mountains. Perchè nevica! L’ho scritta per i miei genitori, è molto personale.”

La tua città, Glasgow, ti ha influenzato nella tua musica?
“Amo Glasgow perchè è piena di musica, molto creativa. Molta musica folk, che amo per il modo in cui racconta delle storie. Il modo di approcciare la musica degli scozzesi è molto onesto, e sì, penso che abbia influenzato il mio modo di scrivere”.

La musica proveniente dalla Gran Bretagna negli anni ha conosciuto delle ondate di grandissimo successo: a cosa credi che sia dovuto?
“Siamo molto creativi e ci sono poche regole. Tutti i generi possono mescolarsi. E’ piena di sperimentazione e le persone sono proprio sincere nel mettere in musica come si sentono. Storie ordinarie di gente ordinaria, e la gente si ritrova in questo.”

Qual è la situazione ideale per scrivere?
“Di solito scrivo la notte, è il momento che mi ispira maggiormente. Dopo le 10. In uno studio a Londra che è molto buio e affascinante”.

E’ vero che hai un tatuaggio di Frida Khalo? Cosa ti piace di lei?
“Amo l’arte di Frida Khalo perchè è molto onesta. Ricordo che sono rimasta davvero impressionata la prima volta che l’ho vista. C’è anche una certa oscurità, che è molto accattivante: non la si vede spesso in artiste donne. Di solito è tutto bello, levigato, perfetto. Di lei mi è piaciuto il suo dare un’immagine reale, sincera di sè stessa”.

Cos’è che rende una popstar un’artista rispettabile?
“Il fatto di mettere la musica prima di tutto. Al di là del genere, dell’immagine e tutto il resto che arriva con l’essere una popstar. Qualcuno che faccia della musica la priorità, che scriva e cha abbia qualcosa di diverso da dire”.

Cosa pensi dei talent show?
“Ho lavorato con molti cantanti che vengono da X Factor. Capisco che per molti sia diventata una strada, perchè è un ambiente difficile in cui inserirsi. Per me non è mai stata un’opzione semplicemente perchè volevo scrivere la mia musica, e su quello non ti dà molta opportunità. Non mi piaceva l’idea di presentarmi come una che canta canzoni degli altri. Può essere una via giusta per qualcuno, ma non faceva per me”.