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Bastille – Wild World: la recensione di GingerGeneration.it!

scritto da Alberto Muraro

Che cosa sta succedendo al mondo? A porsi questo annoso quesito sono stati di recente anche i Bastille,che lo scorso 9 settembre hanno pubblicato il loro secondo disco Wild World, che in più di qualche canzone si interroga sulla condizione umana e sul pianeta in cui ci ritroviamo a vivere.

Prodotto dallo storico collaboratore dei Bastille Mark Crew e scritto dal leader Dan Smith, l’album contiene 14 canzoni (19 nella versione estesa) sospese fra il pop e il rock, molte delle quali necessitano di diversi ascolti per essere apprezzate ma che, in ogni caso, sanno regalare piccole grandi emzoioni. Il bello del disco è quello di presentare tematiche cupe e misteriose con sonorità più movimentate, portando alla riflessione senza però risultare troppo pesante.

Ad aprire il disco troviamo il primo singolo l’allegra Good Grief che però non è il migliore pezzo del disco: i veri capolavori sono da ritrovarsi nei casi di Fake it, Two Evils o Power, dove la relazione d’amore non viene semplificata con le solite frasi smielate, quanto piuttosto con giochi di parole e citazioni tutte da scoprire. Questi pezzi, in particolare, rappresentano l’anima maggiormente pop del progetto, che però presenta molte altre sfaccettature.

In Wild World troviamo anche dell’ottimo rock (come nel caso della bellissima Warmth, una riflessione sull’impossibilità di scampare alle notizie negative sui media) e delle venature di elettronica, mai del tutto abbandonate dai tempi dell’esordio di Bad Blood (è il caso di An act of kindness, stupenda, che parla di come le piccole azioni degli altri ci possano cambiare la vita in meglio) o ancora di Glory, uno dei pezzi più immediati e orecchiabili di tutto il progetto.

Dan Smith, come sempre, è fenomenale: la sua voce è senza dubbio una delle più particolari del panorama internazionale e si riesce a modulare in maniera eccelsa, raccontando emozioni e storie con i semplici cambiamenti di tonalitàì (ce ne dà prova in Blame, un piccolo racconto di violenza fra gang rivali).

Wild World è un disco che piacerà tantissimo ai fan dei Bastille, ma anche a tutti quelli che, normalmente più “alternativi”, non potranno fare a meno di apprezzare la versatilità di questo disco e i continui tentativi di sperimentazione all’interno di un pop solo in apparenza commerciale. Promosso a pieni voti.

Che cosa ne pensate di Wild World dei Bastille?

bastille

  1. Good Grief
  2. The Currents
  3. An Act Of Kindness
  4. Warmth
  5. Glory
  6. Power
  7. Two Evils
  8. Send Them Off!
  9. Lethargy
  10. Four Walls (The Ballad of Perry Smith)
  11. Blame
  12. Fake It
  13. Snakes
  14. Winter Of Our Youth
  15. Way Beyond
  16. Oil On Water
  17. Campus
  18. Shame
  19. The Anchor