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Di Ecstasy si muore

scritto da admin

E’ ancora nella nostra mente il ricordo di Kristel Marcarini, la ragazza bergamasca di 19 anni che  è morta  in una discoteca dopo aver assunto le due prime pastiglie di ecstasy della sua vita.
Kristel era una promessa dello sci, da dieci anni praticava agonismo allenandosi allo ski college di Clusone, e di certo non pensava che le pasticche avrebbero spezzato la sua carriera sportiva e la sua setessa vita.

Ma quello di Kristel è solo l’ultimo di tanti casi che ci ricordano che l’ecstasy è droga e non va presa alla leggera.

I sintomi
Cominciano con il mal di testa, seguito da nausea, dolori addominali e vomito. Poi si comincia ad avere difficoltà nel respirare, fino ad avere le convulsioni. L’ecstasy somiglia alle anfetamine, in quanto provoca gli stessi effetti collaterali negativi, ma ha in più una tossicità che la rende ancor più pericolosa (al contrario di quanto è stato spesso sostenuto dai poco informati).

Cosa accade nell’organismo
La pastiglia di Ecstasy può causare la morte, una morte di edema cerebrale. In sostanza è quello che accade quando le cellule nervose si gonfiano di acqua: ciò accade perché in discoteca l’attività fisica abbassa il livello di sodio nel sangue, mentre sudando si perdono acqua e sali; viene sete, ma bevendo si introducono liquidi nell’organismo, e non i sali di cui si è mancanti.
Se in disco prendi Mdma ti viene più sete e nel piccolo intestino si accumula altra acqua. Tutto peggiora quando smetti di ballare, l’acqua viene assornbita e il sodio nel sangue diminuisce ancora di più.

Le ragazze e i giovani muoiono più facilmente di Ecstasy
Il motivo per cui le femmine muoiono più facilmente di Ecstasy rispetto ai maschi è la presenza più elevata di estrogeni nell’organizmo, rispetto alle persone di sesso maschile: gli ormoni fanno si che il cervello ostacoli solo debolmente l’entrata dell’acqua. Se siamo giovani, inoltre, abbiamo un cervello che occupa più spazio rispetto agli adulti, e quindi basta poca acqua in più rispetto alla norma per creare gravi complicazioni che possono portare alla morte, spesso preceduta dal coma, visto che vengono intaccate parti del cervello che regolano le funzioni vitali.

Insomma, viene proprio da pensare: vale la pena rischiare la vita per uno sballo che ti fa vivere uno sballo breve e artificiale? Noi crediamo proprio di no!

Immagini tratte da
Immagine 1: www.flickr.com
Immagine 2: www.flickr.com

 

 

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