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Dal taccuino delle vacanze di .. Manuela di Catania

scritto da admin

Ecco una delle pagine di diario inviate in redazione e premiate con il taccuino BobbyPin Quo Vadis,
Questa è scritta da Manuela di Catania, meta del viaggio… New York!

1 luglio 2009
 
Caro diario,
alla fine ho vinto io. Certo, io non perdo mai. Ho convinto Effy a venire con me a New York, anzi è stata lei a convincere i miei a farmi partire, ma io ho deciso la destinazione.
Non riesco a credere che tra poche ore arriverò in quella città che ho sempre sognato. Non potevo resistere più lì, a volte anche il cielo che conosci da sempre può soffocarti, ed io ho bisogno di vederne uno nuovo. Effy ha le cuffiette alle orecchie, gliene sfilo una, e ascolto quella canzone. I Paramore spaccano con Whoa. E lei silenziosamente mi guarda ridendo, pronunciando quella parola, e scuotendo la testa. Penso che non ci sarebbe persona migliore di lei per seguirmi in questa mia nuova avventura, lei è la mia avventura più grande forse, qualcosa che ha scosso la mia vita, anche se lei fa la modesta dicendo che è solo merito mio. Un’hostess troppo bionda ci ha portato prima dei biscotti e un succo d’arancia, fortuna che parlava anche italiano. Sto andando a New York ma non me la cavo molto bene con l’inglese, e allora perchè ci sto andando direte. Bè semplice, queste banalità non possono impedirti di crescere, in fondo mi capiranno chi se ne frega. Guardo le nuvole fuori, vorrei uscire  dal finestrino ed abbracciarne una, soffice come la panna montata, ma so che non potrei toccarla è solo gas per alcuni, per altri è casa. Quella nuvola è la mia casa, quella nuvola racchiude tutti i miei sogni, e li culla dolcemente in attesa che siano pronti per volare nel cielo e sfidare le stelle a chi brilla di più. L’aereo sta iniziando a scendere, la coltre di nuvole, scompare piano piano, per mostrarci una distesa azzurra e poi finalmente vedo tutto quello che avevo immaginato. Lei. Quella terra che ho sognato per una vita, perchè io non sono italiana di fondo, sono americana dentro, lo dico sempre ad Effy.
Dopo racconto tutto, dobbiamo mettere i piedi a terra adesso, addio nuvole.
 
To Be continued..
 
 
Eccomi tornata in albergo. Effy è sotto la doccia, e aspetto che esca per farla anche io visto che sono coperta interamente da schiuma rosa.  Ma adesso ti spiegherò perchè. Oggi quando siamo scese dall’aereo siamo subito andate in albergo abbiamo posato tutto dentro la camera,e poi siamo uscite per ammirare New York. Effy teneva in mano la cartina, mentre io ridevo e scattavo foto.  All’improvviso due ragazzi sullo skate mi hanno travolta. E la Nikon nera è finita sotto una macchina completamente distrutta da una ruota. Il regalo di Effy, era andato in polvere. Lei mi guardava non tanto preoccupata per la macchina fotografica in fondo, ma per me. Ho preso la sua mano, guardando tutti quei pezzi rotti. Loro si sono scusati e soprattutto uno di loro mi ha chiesto se volevamo venire ad un concerto al quale stavano andando. Ho guardato Effy contenta di aver capito cosa stavano dicendo, con il mio americano imperfettissimo gli ho detto si, e siamo arrivati in un locale grandissimo con tantissima gente.
Non mi ero accorta che tutte le ragazze portassero la maglietta di Avril Lavigne, poi guardandola bene ho iniziato a tremare, Era lì a pochi metri da me. Effy ha iniziato a dirmi di stare calma, ma appena è iniziata la prima canzone sono scoppiata, in un canto che a volte serve a salvarti da tutto, alla fine un sacco di schiuma rosa è caduta sulle nostra teste, ed io ho semplicemente riso, riso di cuore. E’ stato uno dei concerti più belli della mia vita. E questo grazie ad un viaggio improvvisato, e Kelan e Alex, domani ci portano a visitare la città. Ho capito qualcosa oggi. Se ti senti di fare qualcosa, falla. Non aspettarti nulla, non pensarci troppo. Oh, Effy è uscita dal bagno, ti racconterò tutto domani. New York racchiude mille sorprese. Bye!
 
 

                                                                                                                                                    Kemi.

Valigia in copertina: Benetton