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GingerGeneration.it intervista il producer Jax Jones: “i miei genitori non volevano che io facessi musica!”

scritto da Alberto Muraro

Jax Jones è il nome d’arte del dj e producer britannico Timucin Fabian Kwong Wah Aluo che nel corso degli ultimi mesi ci ha fatto scatenare con la hit You don’t know me, canzone frizzante in collaborazione con la vocalist Raye diventata uno dei tormentoni della primavera 2017. Ecco quello che l’artista ha raccontato qualche giorno fa a GingerGeneration.it!

 

Parlaci un po’ dei tuoi primi passi nel mondo della musica!

A 9 anni ho ricevuto la mia prima chitarra classica e mi sono iscritto a un corso gratuito creato per avvicinare i giovanissimi alla musica. I miei genitori però non volevano che io facessi il musicista nel modo più assoluto: mia mamma voleva che diventassi un banchiere e mio padre voleva che studiassi medicina. E così a 17 ho iniziato a pensare a fare di questo il mio mestiere. I miei primi contatti con la musica ce li ho avuti in realtà proprio in famiglia, mamma ascoltava Kylie Minogue mentre papà era molto più sul blues e soul.

Fino a poco tempo fa eri “solo” un featured artist, cioè un collaboratore per altri, invece ora sei in primo piano con un pezzo tutto tuo. Che effetto ti fa?

Non posso certo di avere un profilo alto tipo Selena Gomez, se mi incontrano per strada mi danno il 5 ma non mi vogliono toccare il culo! Adesso ricevo complimenti da parte di un sacco di ragazzi, mi vedono come un dj di successo, è bellissimo. Comunque attualmente è diverso, prima dovevi arrivare a 35 anni per permetterti tutti i mezzi del caso, ora è più facile e si comincia più giovani.

Non credi ci sia un eccesso di EDM nella musica attuale? In questo senso, come definiresti il tuo di genere?

Mi sento molto diverso dall’EDM, che è semplicemente un altro molto di fare musica che adesso funziona. Se ti dovessi definire il mio genere ti direi che mi sento un produttore di house music.

Ti aspettavi il successo di You Don’t Know Me? Come sei arrivato a questo brano?

Se ti concentri una canzone pensando solo al fatto che dovrà per forza avere successo non sempre ottieni il risultato sperato. Rispetto al mio precedente brano House Work questo è sicuramente più pop e immediato, volevo fare una canzone così per avere l’opportunità di esibirmi, per esempio, in qualche festival importante. Vedere che la canzone, oltre le mie aspettative, piano piano è salita fino a raggiungere la Top20 e il secondo posto su Shazam a livello mondiale è stato un sogno diventato realtà. Sono felice fra l’altro di avere una vocalist come Raye al mio fianco in questo momento di affermazione, anche perché il mio percorso non è stato rose e fiori. Ho iniziato cantando in chiese e ovunque mi pagassero per fare musica, un giorno mi hanno notato e mi hanno fatto firmare un contratto con Atlantic Records per una cosa rock. Una volta finito il disco la casa discografica ha deciso di non pubblicarlo. Quella occasione però mi è servita per farmi le ossa e rimboccarmi le maniche.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Voglio lavorare in modo coerente con quanto fatto finora: i miei nuovi pezzi, in arrivo a breve, saranno sempre orientati alla club music radiofonica. Di certo vorrei fare tanti altri tour, perché no in giro per il mondo. Per ora sto per partire in tour nel mio paese, il Regno Unito, sarà la prima volta che mi esibirò nei club da solo, con il mio nome e senza alcun artista di supporto.

 

Che cosa ne pensate di Jax Jones e della sua You Don’t Know Me?