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Francesca Michielin e Fedez parlano di Chiamami per nome

scritto da Alberto Muraro
Fedez

Fedez e Francesca Michielin hanno presentato questa mattina in conferenza stampa su Zoom Chiamami per nome, il pezzo con il quale parteciperanno al Festival di Sanremo 2021.

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fedez e francesca michielin

Fedez e Francesca Michielin raccontato Chiamami per nome: ecco cosa ci hanno rivelato!

Le prime dichiarazioni sul pezzo arrivano da Francesca Michielin:

Sono felice ed emozionata di tornare a Sanremo e di farlo con Federico. Ci siamo ritrovati quasi a dieci anni di distanza da Cigno Nero. E in questo 2020 ci siamo ritrovati cantando dai balconi. Dopo che ci siamo visti abbiamo deciso di tornare a lavorare insieme. La prima volta per me a Sanremo è stata un’emozione pazzesca e l’ho vissuta come un campeggio. Quando tornerò ne avrò 26, ma la vivremo in modo nuovo perché sarà diverso dal solito.

Fedez ha aggiunto:

Abbiamo deciso di provare delle sessioni in studio. Anche il metodo che abbiamo trovato per mettere in piedi un brano ha una peculiarità, legata al periodo che stiamo vivendo e che abbiamo vissuto. Per me è stato un momento di socialità importante, darsi appuntamento con Francesca e con Mahmood su Zoom è stata una ventata di ossigeno. Primo Sanremo per me, ansietta ovviamente, ma c’è la voglia di vivermi questa esperienza come tale. Non c’è nessun progetto discografico che verrà promosso nell’immediato, se c’è un progetto da promuovere sarà il repack del disco Francesca, Feat. Non volevo avere nessun tipo di corollario di altri progetti.

Francesca Michielin ha anticipato così il sound del suo pezzo:

Chiamami per nome è una canzone che mi emoziona molto. Non mi succede così automaticamente con le canzoni che canto, di solito. Sono molto legata a questo pezzo. Io credo che in questo pezzo rispetto alle nostre collaborazioni passate si evince che c’è una consapevolezza e un’evoluzione diversa, testuale e musicale. Il brano è un brano d’amore più trasversale rispetto a Magnifico e Cigno Nero. Avendo collaborato con la forma di duetto abbiamo voluto una struttura un pochino differente. L’arrangiamento è minimale, ho voluto mettere un synth a cui sono molto legata, ci sono dei suoni più cinematografici che lego alla mia infanzia. […] A livello di strumenti che suonerò non vi posso anticipare molto, però vi posso dire che farò una cosa che non ho mai fatto prima.

Fedez ha poi scherzando dicendo:



Per quanto riguarda l’orchestra, per me in questo periodo già entrare in una stanza con 60 persone fa impressione. Non ho mai suonato con un’orchestra così. Ho scoperto il rito dell'”applausino”. Secondo me per gasarmi un po’ mi hanno detto che non lo fanno a tutti.

Fedez ha poi aggiunto qualche curiosità in più sul testo della canzone:

La parte di testo di cui mi sono occupato io affronta la tematiche “basic” dell’aamore, ma riflette anche le insicurezze del momento, mantenendo vivo (nelle nostre parti insieme) il grande privilegio della speranza. Tutto è partito da me e Francesca, ci siamo visti in studio e poi a distanza, poi si è aggiunto Davide Simonetta, che si è visto con Mahmood. Per noi è stato un lavoro di collettività molto bello, il viaggio intorno al brano a noi è piaciuto tanto. Per me è stata una boccata d’ossigeno in un momento in cui non c’era molto da fare.

Sulla collaborazione con Mahmood Francesca ha tenuto anche a sottolineare:

Alessandro come scrittore di melodie è eccezionale, ed è difficile con l’italiano fare certe cose, coinciliare certe linee soul e blues con la nostra lingua. Grazie a lui a livello melodico sto riuscendo a migliorare sempre di più. Io con le persone che scrivono tanto lavoro volentieri!



Abbiamo chiesto cosa si porteranno dietro del 2020 ai due cantanti. Nello specifico la nostra redazione ha cercato di capire cosa avesse imparato Fedez dal suo impegno filantropico e quali sono i messaggi più importanti che Francesca Michielin vuole trasmettere. L’artista veneta, in particolare, sta per lanciare un podcast tutto suo dove darà grande spazio all’inclusività e alle donne:

Fedez: Una cosa che mi ha lasciato tutto questo periodo, anche se non so se mi rimarrà, è uno spirito di appartenenza che prima non sentivo proprio. Non so se questo sia niente che abbia innescato una serie di cose che ho fatto e che abbiamo fatto con mia moglie. Una cosa che ho percepito uno spirito di collettività, sentire il paese, percepire di far parte di un paese. Questa è una sensazione nuova per me che non avevo mai provato. Da giovane magari avevo uno spirito di repulsione in tal senso. Spero che rimanga, io sono molto orgoglioso di quello che è stato fatto in senso più collettivo che personale. Tutte le cose che riguardano me e la mia famiglia non sarebbero nulla se non ci fosse stata una coesione generale, da Scena Unita fino alla Raccolta Fondi.

 

Fedez e Francesca Michielin

 

Francesca:  Io ho sentito l’esigenza di parlare di alcuni temi sul podcast. Io faccio canzoni ma ho anche una responsabilità e mi piace condividere determinati messaggi con il mio pubblico. La prima puntata del podcast avrà come ospite Matilda de Angelis, e parleremo di quanto è importante amare il proprio corpo, della body positivty. Lei è un’attrice ma è una persona senza filtri e senza maschere e per me è di grande ispirazione per me. Di temi ce ne saranno tanti, ad esempio la stigmatizzazione, la sessualizzione della donna, sicuramente anche la parità di genere, l’importanza di interrogarsi perché certe cose vengono considerate maschili e altre femminili. L’esordio di questo podcast è testualmente: Perché se un uomo scrive le sue canzoni si dice che è un cantautore, mentre se una donna scrive le sue canzoni è solo una cantante?

I due sono fra i favoriti per la vittoria finale della kermesse: come la gestiranno l’ansia e la pressione?

Francesca Michielin: io oggi inizio Yoga, altro non posso fare!

Fedez: io vado ogni giorno in sala prove da solo. E poi seguo da un annetto la terapie EMDR, anche per altre cose, e poi faccio meditazione trascendentale.

 

Se dovessero vincere, potrebbero partecipare a Eurovision Song Contest, che ne pensano?

Fedez: la mia vita ad oggi è Sanremo e le due settimane dopo devo diventare di nuovo papà, per ora non ci penso!

Francesca: io Eurovsion l’ho fatto, è stata un’edizione in Svezia che fra l’altro è un paese particolarmente eurovisivo, ricorderò per sempre la visita al Museo degli Abba! Io per ora sono molto concentrata sul pezzo di Sanremo, voglio lanciare un bel messaggio, fare una bella performance, al resto non ci penso!

Fedez e Francesca Michielin hanno anche avuto modo di commentare il “fattaccio” dello spoiler della canzone da parte di Fedez:

Francesca Michielin : secondo me Federico sta prendendo questo Festival con una serietà istruttiva anche per me. Ha voluto prendere una sala prove per provare tutti i giorni, ci confrontiamo sul minimo dettaglio, ci confrontiamo con il maestro che ha orchestrato la canzone. A prescindere da quell’episodio, io e lui ci stiamo concentrando tanto su questa cosa, senza menate, solo con una persona con cui ho così tanta confidenza potevo condividere tutto questo.

Fedez e Francesca Michielin

Fedez : Francesca era è più che legittimata ad apostrofarmi in qualsiai maniera possibile, ma per assurdo è stata lei che mi ha dato supporto psicologico per quanto avvenuto. Il giorno dopo sono entrato in studio e agli altri ho detto: “Beh dai ne siamo usciti tutti più uniti!”. Ma alla fine mi hanno mandato tutti a c*gare!

Un’ultima domanda: ma il titolo della canzone è ispirato al celebre film di Luca Guadagnino? Ecco la risposta dei due artisti:

Francesca: Io sono fan del film di Guadagnino e adoro la colonna sonora di Sufjan Stevens! Ma no, la canzone non c’entra e non è ispirata dal film!

Fedez: io invece faccio proprio  mea culpa, Io non ho ancora visto il film!