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Cose da non chiedere: commento e recensione al programma di Real Time

scritto da Claudia Lisa Moeller

Per una volta faremo la recensione di un programma appena concluso. Cose da non chiedere è un programma che speriamo veda una seconda stagione, pertanto scriviamo ora un commento tv.

Speriamo caldamente di vedere una nuova stagione per uno show coraggioso come quello voluto da REAL TIME. La rete televisiva spesso più votata al lato leggero, ha realizzato una serie di puntate cortissime ed efficaci sugli stereotipi. Cosa succede in Cose da non chiedere? Un gruppo di persone con un handicap, una particolarità o un’etnia vengono interrogati. Gli intervistati rispondono subito ad alcuni stereotipi che girano sulla categoria a cui appartengono. Per esempio, a delle persone affette da nanismo veniva chiesto come mai vengono considerati dei portafortuna su due gambe.

Le risposte sono sempre spontanee, chiare e anche molto oneste a volte. In pochi minuti gli intervistati rispondono ai luoghi comuni su di loro. La trasmissione Cose da non chiedere con molto poco vuole abbattere molti pregiudizi e preconcetti che sussistono ancora oggi. In poche mosse, con efficacia e senza moralismi lo show “Cose da non chiedere” distrugge con un sorriso e con leggerezza questi stereotipi.

Molto bello il finale. Dopo le domande a bruciapelo, c’è solo una musichetta sul finale e i vari intervistati sono presentati con il loro nome. Solo il nome proprio. Quelli che abbiamo visto in puntata sono persone normalissime. Un modo semplice ed estremamente efficace per ricordarci che siamo tutti uguali. Non c’è il nome e qualcos’altro, no solo il nome. Il nome proprio di una persona che racconta di sé e di come con molto poco si possano abbattere i pregiudizi.

Voto al programma? 10 e lode. 

Ben confezionato, corto, giusto casting di chi invitare e domande che mirano dritto al punto senza ipocrisie o giri di parole. Un programma degno della migliore pubblicità progresso. Stupisce che programma del genere, ideato dalla ABC, non sia stato realizzato da altre reti più grandi ed istituzionali.

Speriamo, quindi, che “Cose da non chiedere” abbia una seconda stagione. La televisione serve anche a questo a istruire e cancellare eventuali retaggi dettati dell’ignoranza. Ancora più ammirevole che una rete privata come REAL TIME si sia impegnata in uno show del genere.

E tu cosa ne pensi del programma Cose da non chiedere?