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San Valentino: Le storie d’amore di chi vive una relazione a distanza

scritto da Laura Boni
love amore san valentino

La pandemia ha allungato le distanze e ci ha tenuto lontano da coloro che amiamo di più. Lo sanno molto bene tutti coloro che vivono un amore a distanza e che questo San Valentino non potranno passarlo con il proprio partner. Per celebrare la forza, pazienza e determinazione di tanti innamorati sparsi per l’Italia (e non solo), abbiamo deciso, insieme a Flixbus, di raccogliere le loro storie d’amore ed omaggiarli con un buon sconto con il quale potranno rincontrare la propria anima gemella.

Per festeggiare insieme a loro ed a tutti gli altri innamorati a San Valentino, abbiamo deciso di pubblicarne alcune, ma vogliamo ringraziare tutti coloro che hanno deciso di condividere con noi la propria storia d’amore.

Iniziamo con la bellissima lettera che ci ha mandato Noemi:

Il viaggio che ci unisce
Non sai quanto coraggio mi ci vuole a lasciarti andare quando vorrei solo che il tuo abbraccio non fosse mai l’ultimo ma l’ho sempre saputo che la nostra non sarebbe stata una storia facile. Non possiamo negare che i chilometri che ci separano siano banali ma da 9 anni noi sappiamo come rendere l’attesa essa stessa piacere e come alleggerire questa distanza che, soprattutto oggi, ci ha e ci tiene separati per mesi e mesi.

Non dico sia facile, spesso è la mia immaginazione che mi salva e sembrerà da pazzi ma mi capita di prenderti per mano anche se non sei qui con me e trasformare la mia stanza in un posto che abbiamo visitato insieme o in un viaggio che ancora dovremo fare. Insomma, io mi rifugio in qualcosa di bello, nella speranza, nel desiderio, in qualcosa che mi fa stare bene, come ad esempio la nostra ultima mini vacanza a Salisburgo per Capodanno.

 

Viaggiamo e abbiamo viaggiato spesso e quando pensavo mi fosse rimasta solo l’immaginazione, sei arrivato tu a completarmi: mi hai invitata a cena in una magnifica terrazza in Francia, abbiamo nuotato nelle acque limpide di Rodi, siamo stati anche ai singolari mercatini di Vienna e nel piccolo ma accogliente paesino di Villach, per non parlare della natura incontaminata della Toscana e dei borghetti umbri, tu hai perfino guidato un aereo di linea e io sono stata la tua guida sulla torre di controllo. Ecco, vedi, fino ai “borghetti umbri” poteva essere tutto veritiero ed in parte lo è ma c’è anche da dire che… beati gli sfondi delle videochiamate!

 

Magari ci divertiamo con poco ma le risate e le stupidaggini che ci diciamo in quei momenti sono vere e reali e per un attimo riesco a dimenticarmi tutto il resto. Mi dimentico che tu non sei lì con me.

Poi facciamo anche cose normali, tipo abbiamo reinventato le regole di tabù in modo da poterci giocare in due, si riesce a giocare bene anche a “cose persone città animali” e battaglia navale anche se tu perdi sempre (ihihih). Quando vai alla casa in montagna e ti capita spesso di fare escursioni, mi porti con te: ti fermi, mi videochiami e mi coinvolgi nella meraviglia che hai di fronte e a me sembra di essere lì.

 

Io e te siamo in sintonia e mai nessuno dei due ha dato colpa alla distanza, fa male perché è inutile negarlo, ma abbiamo trovato un equilibrio tra il lasciarci i nostri spazi e il coinvolgerci anche nelle piccole cose. Non siamo noi bravi, mi capita di piangere e di avere attimi di nostalgia estrema, è che non ci lasciamo andare a quello che non possiamo avere, cerchiamo quello che è possibile in quella situazione, non viviamo solo nell’attesa di rivederci, ci rendiamo vivi nell’attesa di viverci.

Noemi

Ecco la storia d’amore a distanza di Martina:

Ciao!

Mi chiamo Martina, e sto con Valerio da due anni e mezzo. Vivevamo insieme, a Milano, ma da ottobre per lavoro mi sono dovuta trasferire a Roma. Ci siamo visti a inizio novembre, poi per Natale e il nostro prossimo incontro sarà a San Valentino!

Abbiamo moltissime tradizioni: quando qualcuno parte, al ritorno l’altro lo aspetta in stazione o a Lampugnano con i nuggets del McDonald invece dei fiori, e chi è partito riporta un souvenir, che di solito è un portachiavi tamarro preso nei negozi per turisti. Ci sono anche tradizioni che non possiamo più fare, come la colazione a letto della domenica mattina o la collezione delle figurine dei calciatori (che stiamo facendo a distanza, vi ho allegato una foto!).

Viaggiare è molto difficile: oltre alle restrizioni e alle questioni di sicurezza personale, i prezzi dei treni sono aumentati, non abbiamo la macchina e non possiamo permetterci di viaggiare di giorno perdendo una giornata lavorativa. Le corse notturne di Flixbus sono la nostra salvezza! Rapide, ordinate e più sicure degli intercity.

Questo invece è quello che ci hanno scritto Sophie ed Eric sulla loro storia d’amore:

Relazione a distanza non mi piace, sa di leggerezza e di poca importanza..

Noi siamo una coppia, una coppia a tutti gli effetti, una coppia che doveva sposarsi nel 2020 come tante altre… l’unico “problema” è che lavoriamo e quindi abitiamo in 2 paesi diversi, lui in Francia ed io in Italia..

Stiamo insieme da 5 anni ormai e grazie a Flixbus non sono mai passate più di 3 settimane senza essere riusciti ad abbracciarsi nonostante i 775 kilometri che dividono le nostre quotidianità.

 

Questo maledetto stato di emergenza ci ha rubato tanto tempo e tante gioie, i nostri compleanni lontani l’uno dall’altra, la festa di Natale tanto attesa ogni anno, l’ultimo dell’anno quando a mezzanotte ci si abbraccia forte augurandosi un’altro anno di Amore meraviglioso come abbiamo la fortuna, nonostante tutto, di vivere.. e ora ci siamo anche arresi per San Valentino, tanti stanno a cercare il regalo giusto, la cena giusta ecc… noi vorremmo solo potere stare insieme per quel giorno.

 

Ci ha rubato la presenza dell’altro durante le malattie (per me covid a marzo 2020 per esempio..) e gli interventi chirurgici (per lui febbraio 2020 ), non siamo riusciti ad esserci fisicamente in quei maledetti momenti e ci siamo sentiti inutili, di solito bastava salire sull’autobus la sera e la mattina dopo eravamo insieme..

Per fortuna e sempre grazie a Flixbus (perchè i viaggi erano ripartiti..) siamo riusciti a vederci a giugno, a luglio, ad agosto e siamo anche stati in ferie insieme, poi a settembre e infine ad ottobre…. poi e ricominciato l’incubo.

 

Dal 5 dicembre non ci siamo più abbracciati, è lungo, è doloroso, ci si sente morire dentro dalla mancanza… certo ci sono le video chiamate tutte le sere che durano avvolte 4 o 5 ore,

ogni giorno alzarsi con una cosa sola in testa: salire in macchina e correre da lui… ma non si può, c’è da fare il test covid per potere entrare in Francia e anche per tornare in Italia e in questi mesi c’era anche la quarantena da rispettare, la cosa diventa impossibile gestire i figli, il lavoro, le assenze, il conto in banca ecc.

 

Ci sentiamo impotenti davanti a questa realtà già cosi difficile a vivere in tempi detti “normali” ma adesso è proprio diventato un incubo…

“Si può andare al estero solo per necessita” dicono al telegiornale..

Chi sei TU per decidere quello che è necessario per me???

Vorrei urlarlo tutti i giorni!!!

Ogni settimana ci mandiamo un pacchettino tramite posta… con cose che sappiamo faranno piacere all’altro, biscottini, caramelline, disegno della bambina (anche se non è sua, si sono adottati.. e anche per lei questo periodo sembra non finire mai..)… così cerchiamo di stare vicini nonostante tutto…

Credo queste parole saranno il riassunto di questi mesi cosi difficili.. Nonostante tutto.

Sophie ed Eric

L’ultima storia d’amore a distanza ce l’ha mandata una ragazza che ha preferito rimanere anonima:

Ero fidanzata da qualche anno e abitavamo a pochi chilometri di distanza. Le cose non andavano bene, stavo realizzando sempre più quanto le nostre visioni della vita fossero divergenti e inconciliabili, nonostante lui fosse una persona dal cuore d’oro. Però, con la pandemia che ha stravolto le nostre esistenze, non osavo prendere decisioni nette e aspettavo di uscirne insieme per tornare ad avere una visione più obiettiva della nostra storia.

Nel frattempo mi sono iscritta ad una piattaforma di scambi linguistici per praticare le lingue che ho studiato e per cercare di sfruttare al massimo la condizione di isolamento imposta dalla situazione.
Qui ho cominciato a chiacchierare, tra gli altri, con un ragazzo interessante, che studiava in un’altra regione italiana e che proveniva da un posto ben più lontano.

All’inizio le conversazioni non erano particolarmente frequenti e ci sono stati anche un paio di
fraintendimenti che ci hanno portato a discutere: io gli sono sembrata offensiva e lui mi è apparso
ipersensibile. La voglia di comprendersi a vicenda, però, ha vinto. I messaggi scritti hanno portato a messaggi vocali, che poi sono diventati chiamate e infine videochiamate. Ero sempre stranamente contenta e impaziente di vedere quel sorriso e sentire quella voce.

Ho dovuto lavorare molto su me stessa per capire cosa stavo provando, se le mie sensazioni erano solo
dovute all’elemento di novità di questo incontro, se c’era dell’altro, se era arrivato il momento di lasciare il
mio ragazzo. L’ho lasciato. Non è stato per niente facile e quest’improvvisa accelerata mi ha sconvolto.
Il ragazzo interessante sapeva di questa dolorosa decisione che dovevo prendere e mi ha aspettato. Quando
sono tornata a scrivergli e chiamarlo, siamo stati completamente travolti da quell’amore che fino al giorno
prima cercavamo di frenare.

Stiamo insieme senza esserci ancora incontrati di persona. Ci raccontiamo le nostre giornate. Mi ha
presentato alcuni suoi amici in videochiamata. Vediamo film insieme. Ci diamo consigli di lettura e su ogni
altro aspetto della vita, dalla salute, allo studio, al lavoro. Ci incoraggiamo nei momenti difficili. Sogniamo di incontrarci. Diciamo cose che mai avremmo pensato di dire e facciamo cose che mai avremmo pensato di
fare, incluso avere una relazione a distanza con una persona mai vista in carne ed ossa, adattandoci a questa situazione inedita e straordinaria.

 

Tra queste assolute novità ci sono le videochiamate notturne silenziose: nessuno di noi può tenere svegli i propri coinquilini parlando, così ci videochiamiamo ma, anziché parlare, ci scriviamo, vedendo le nostre reazioni, i sorrisi, le alzate di sopracciglio, le risate trattenute. Ci sentiamo vicini pur essendo lontani, stiamo abbracciati senza mai esserci toccati. Ci incontreremo presto.