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Musical…che passione! Come realizzare il sogno

scritto da admin

Sono sempre di più i ragazzi con lo stesso grande sogno nel cassetto: Fare musical! Dopo aver immaginato di essere al posto dei protagonisti di Amici di Maria De Filippi, aver cantato davanti alla tv con le star di X Factor e The Voice, e aver ballato come pazzi in salotto guardando una puntata di Glee, il numero di giovani aspiranti performer di musical è duplicato!

Una grande richiesta da parte di ragazzi provenienti da tutta Italia, per poter frequentare le più importanti accademie di musical del paese. Tanti giovani talenti, pronti a mettersi in gioco e a coltivare le proprie passioni per farne una professione a tutti gli effetti. In questo periodo, nei maggiori teatri italiani, le varie compagnie portano in scena musical di chiara fama come Pinocchio, Grease, Billy Elliot, Aggiungi un posto a tavola, I promessi sposi, Cabaret e tanti altri. Spettacoli di ogni genere, per grandi e piccoli, pieni di significato e insegnamenti preziosi. Ogni musical regala tante emozioni e permette al pubblico di uscire dal teatro con una splendida sensazione di felicità e ricchezza.

In più, quello di andare a vedere questi spettacoli, è un fantastico esercizio per chi un giorno vorrà far parte di questa realtà. In questa mini intervista, ce lo dice anche la nostra musical performer Giulia Odetto, che ha da poco terminato il tour del musical La famiglia Addams, interpretando il ruolo di Mercoledì Addams a fianco di grandi personaggi famosi come Geppi Cucciari ed Elio di Elio e le storie tese:

Giulia Odetto nei panni di Mercoledì a fianco di Elio e le storie tese

Ciao Giulia, hai concluso recentemente questa bellissima esperienza con il cast di un musical che riguarda una storia che tutti conoscono e che tutti probabilmente conosceranno per generazioni. Cosa ricorderai per sempre di questa avventura e cosa ti porterai dietro?

Il primo amore non si scorda mai. Sono piena zeppa di ricordi accumulati con La Famiglia Addams: i pochi sorrisi, la bellezza di un personaggio la cui forza é il suo cinismo, i colori presenti in scena (ovviamente dark), i bellissimi costumi e la splendida compagnia. Per me è stata un’esperienza formativa molto importante, perché ho imparato a stare sul palcoscenico.

Quando è cominciata la tua passione per il musical e quando è stato il momento in cui hai capito che avresti voluto fare questo mestiere?

Non ho avuto fin da subito, a dire il vero, una grande passione per il musical. Ho capito che avrei fatto questo mestiere a Gardaland, assistendo ad un Broadway show. Lì mi son detta : “Giulia, questo lavoro fa per te”.
La passione per il musical l’ho poi coltivata e scoperta sempre di più negli anni.

Quanto può essere importante, secondo te, andare a teatro e vedere musical per gli aspiranti attori, ballerini e cantanti che un giorno probabilmente saliranno sul palco?

Andare a teatro é la base. Per tutti come esseri umani, mi vien da dire. Ma per chi vuole lavorare in teatro é ancora più importante. In camera mia ho pareti su cui attacco i biglietti degli spettacoli a cui ho assistito. Ogni tanto rileggo i titoli e conto i soldi che ho investito in questa mia educazione, ripetendomi ogni volta che son soldi ben spesi e che spenderei di nuovo. Per fare un paragone, direi che andare a teatro è, per chi vuole fare questo mestiere, come può essere indispensabile per uno scrittore leggere molto. Andare a teatro é importante soprattutto per costruirsi un gusto personale, per saper scegliere su cosa concentrarsi nel proprio percorso artistico.

Quale consiglio daresti ai nostri giovani ragazzi che vorrebbero realizzare questo grande sogno nel cassetto?

Prima di tutto studiare tanto ed impegnarsi al massimo. Un consiglio che darei con il cuore é non prendere mai tutto sul serio, ma ricordarsi sempre che é tutto un grande gioco da affrontare con serietà, come fanno i bambini.
Ognuno di noi ha delle particolarità, degli aspetti speciali che aspettano solo di essere scoperti. É importante perseverare, perché questi nostri talenti sono come delle tesserine di un puzzle, e a volte serve tempo per trovare il giusto contesto in cui inserirle. Quindi perseverare e non mollare mai é fondamentale: Se 100 provini vanno male, il numero 101 potrebbe essere quello buono.

La nostra Giulia in camerino, prima di entrare in scena