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Facebook: “cambia la privacy” ma il post virale è una bufala

scritto da Alberto Muraro

Vi sarà certamente capitato di leggere sulla vostra bacheca Facebook qualche amico che ha pubblicato un post, diventato virale nelle ultime ore, all’interno del quale leggiamo di un presunto cambiamento delle impostazioni di privacy del più celebre dei social network.

Ecco il post che sta girando:

Meglio essere prudenti……… Tutto quello che avete postato diventa pubblico da domani. Anche i messaggi che sono stati eliminati o le foto non autorizzate. Non costa nulla per un semplice copia e incolla, meglio prevenire che curare. Canale 13 ha parlato del cambiamento nella normativa sulla privacy di Facebook.
Io NON DO a facebook o qualsiasi entità associata a facebook il permesso di usare le mie immagini, informazioni, i messaggi o i post, passato e futuro. Con questa dichiarazione, do avviso e ricordo a Facebook che è severamente vietato divulgare, copiare, distribuire, trasmettere o prendere qualsiasi altra azione contro di me sulla base di questo profilo e / o il suo contenuto. Il contenuto di questo profilo è privato e le informazioni riservate. La violazione della privacy può essere punita dalla legge (UCC 1-308-1 1 308-103 e lo statuto di Roma). Nota: Facebook è ora un’entità pubblica. Tutti i membri devono pubblicare una nota come questa. Se preferisci, puoi copiare e incollare questa versione. Se non pubblichi una dichiarazione almeno una volta, Sara ‘ tatticamente permettendo l’uso delle tue foto, così come le informazioni contenute negli aggiornamenti di stato di profilo. Non condivido. Copia e incolla per stare sul sicuro..

Come spesso succede in questi casi, fate attenzione, perché si tratta di una bufala bella e buona, segnalata fra l’altro proprio poche ore fa dall’autorevole pagina Una vita da social, uno dei profili della Polizia di Stato.

Potete insomma dormire tutti sonni tranquilli: il buon Mark Zuckerberg non ha alcuna intenzione di pubblicare tutte le vostre foto e messaggi più imbarazzanti senza il vostro consenso. Forse è anche il caso di sottolineare, nel caso nascessero altre catene di Sant’Antonio di questo tipo che, no, Facebook (che fra le altre cose non è un’entità pubblica, ma un privato!) non diventerà mai a pagamento!

Avete letto anche questo questo fastidioso post virale su Facebook?