GingerGeneration.it

Artisti emergenti: i Montreal si raccontano!

scritto da Alice Ziveri
Montreal07_Foto di Marta Boggi

Giovane band romana dal sound elettro-pop, i Montreal hanno da poco pubblicato il loro primo EP Situazioni momentanee di panico.
Gianluca Marchionne (voce), Matteo Bassan (chitarra), Gianluca Filaci (synth), Alessio Sellitri (batteria) e Matteo Bassani (basso) vengono però da anni di frenetica attività live sui palchi della Capitale: hanno all’attivo concerti nei maggiori club, tra cui Mads, Locanda Atlantide, Sinister Noise, Alpheus e Contestaccio. Il 28 Giugno 2012, inoltre, si soo esibiti nell’ambito del Sisley Independent Tour, iniziativa promossa da Sisley per portare in giro per lo Stivale la musica delle band emergenti italiane.
Situazioni momentanee di panico, uscito il 6 Luglio 2012, ha tre pezzi (Ti farà piacere, Monetcristo! e Fino in fondo) ed è stato prodotto dai Velvet. Ecco cosa ci hanno raccontato i Montreal sulla loro musica e su questa prima avventura discografica!

Montreal: perchè questo nome?
“Ci sono due teorie in merito, entrambe vere! La prima è che il cantante abbia tirato fuori il nome su due piedi poco prima del concerto di debutto. Mentre la seconda, forse un po’ più pseudo-poetica, è che il nome evochi un “luogo dell’anima”, uno stato d’animo malinconico, la cui sfumatura dominante è lasciata aperta all’interpretazione di chi ascolta.”

Parliamo di Situazioni Momentanee di Panico, il vostro primo EP: siete soddisfatti? Cosa significa per voi la pubblicazione di questo lavoro?
“Sì, per il momento possiamo dire di essere soddisfatti. In questa fase del nostro percorso volevamo offrire al pubblico (sia chi ci segue da tempo sia chi ci scoprirà con questo EP) un’istantanea del nostro approccio alla musica. Abbiamo deciso di puntare su tre pezzi d’impatto ma che, allo stesso tempo, permettessero di mostrare le varie sfaccettature della nostra musica. Per gustarle tutte, però, vi consigliamo di venirci a vedere dal vivo!”

Come descrivereste il vostro sound?
“Sicuramente abbiamo dei punti di riferimento importanti come Kasabian, Klaxons, e Subsonica. L’intenzione è però quella, se possibile, di ritagliarci un nostro spazio nell’affollato panorama musicale, un qualcosa che consenta di identificarci in maniera precisa. Al momento è un obiettivo, ma stiamo lavorando per arrivarci.”

L’album è prodotto dai Velvet – com’è stato lavorare con loro? Vi hanno dato qualche consiglio prezioso?
“La collaborazione con i Velvet, sia per Ti farà piacere, che per gli altri due brani dell’EP, è stata decisiva per riuscire a definire il nostro sound. A livello sia professionale che umano ci siamo trovati benissimo e abbiamo cercato di imparare il più possibile da artisti attivi sulla scena musicale italiana da oltre dieci anni.”

Avete suonato parecchio nei locali di Roma e non solo: quali sono i pezzi che vi divertite di più a fare dal vivo? Fate anche delle cover – e se sì, quali?
“Sicuramente la più appassionante da suonare è Fino In Fondo, la canzone di chiusura dei nostri live, una delle preferite del nostro pubblico: è il primo brano che abbiamo scritto in italiano e lo anticipiamo sempre con un’introduzione particolare. Fra le cover, invece, abbiamo suonato diverse volte Everyday I love you less and less dei Kaiser Chiefs e Club Foot dei Kasabian, due nostri cavalli di battaglia, sempre molto efficaci nel tenere alta la tensione durante i concerti.”

Com’è stata l’esperienza del Sisley Independent Tour?
“Siamo arrivati al live un po’ tesi perché era il primo concerto dopo sei mesi passati in studio e in sala prove ad arrangiare e lavorare sui brani. Una volta saliti sul palco, però, ci siamo “scongelati” in fretta ed è stato un crescendo di emozioni. Tutto sommato è stata un’esperienza che ci ha dato buone indicazioni su come muoverci in futuro e, condividere il palco con band amiche come Astenia e Milk White, ha dato un sapore ancora più piacevole alla serata.”

La canzone che ciascuno di voi ha in loop sull’iPod in questo periodo!
“Direi che rispecchiano i nostri diversi gusti musicali: io (Gianluca, voce) ho Dream On dei Depeche Mode, Matteo (chitarra) ha Rewired dei Kasabian, Gianluca (synth) invece va di elettronica pop con Stay Awake di Example, Alessio (batteria) da bravo rockettaro va in loop con Highway Star dei Deep Purple e Matteo (basso) si diletta con Tallulah dei Jamiroquai.”

Progetti per i prossimi mesi?
“Riuscire a crescere artisticamente, conservando alla base la voglia di fare musica che ci ha spinto ad intraprendere quest’avventura. Vogliamo far conoscere le nostre canzoni, proponendole in concerto a quanta più gente possibile, è questo la base di tutto. Vi ringraziamo per l’opportunità che ci avete concesso e vi attendiamo al prossimo live!”

Photo credit: Marta Boggi