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Sanremo 2012, prima serata: Paolo e Luca aprono il Festival all’insegna della comicità

scritto da Alice Ziveri

Ci siamo, il 64° Festival di Sanremo è iniziato!
A inaugurare il palco dell’Ariston quest’anno, il famoso palco rinominato “astronave musicale”, sono i comici Luca e Paolo: la loro canzone satirica dell’anno scorso è diventata forse più famosa di tutti i brani in gara, e quest’anno ci riprovano.
Sulle note di Dio delle città dei Pooh cantano una sorta di addio alla comicità e alla satira, che con i seriosissimi ministri del Governo Tecnico non trova più ispirazione: “Dimmi dove andrà la mia comicità?” si chiedono, “Facciamo battute più tristi di un servizio della Cambogia”.
Dopo la canzone inizia uno sketch divertentissimo durante il quale Luca fa il cittadino italiano modello che cerca di insegnare a Paolo a comportarsi da onesto cittadino: per esempio pagamdo il canone Rai, facendosi fare la fattura. Naturalmente Paolo, in pieno stile paolo Bitta di Camera Café, cade dalle nuvole e non sembra preoccuparso molto a riguardo! Fosse per lui, chiuderebbe un occhio un po’ su tutto.
“Il fisco va interpretato!” è la sua battuta.
Infine i due comici scherzano su Celentano, “il noleggiato, perchè costa troppo allora bisogna noleggiarlo”; in una breve parodia dove ne imitano i silenzi, le espressioni corrucciate e i movimenti.
E’ la volta poi di introdurre il conduttore Gianni Morandi, che fa il suo ingresso passando fra il pubblico e stringendo la mano qua e là come suo stile.
Parte la sigla: una sigla futuristica, con un astronauta (Daniel Ezralow, il coreografo) e ballerini (la squadra di ginnastica artistica prossima alle Olimpiadi di Londra) in tute metallizzate che danzano sotto all’astronave fra fasci di luce azzurra.