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Maturità 2011: da chi copiare?

scritto da admin

Ebbene sì cari maturandi è arrivato il tanto temuto giorno dell’esame di stato. Domani bisognerà chinare la testa sul banco e scrivere tutto quello che si è studiato in quest’ultimo anno. Almeno in teoria. In pratica tra panico, vuoti di memoria, lacune grandi come oceani e muffa celebrare dovuta allo scarso utilizzo del muscolo ci saranno momenti in cui non sovverrà nemmeno un lontano ricordo del programma.

Che fare per uscire dall’en passe? Basterebbe un piccolissimo suggerimento per sbloccare la conoscenza e farla sgorgare dalla mente come una cascata impetuosa. Ma a chi chiedere?

Gli smartphone sono amici?

La tecnologia è nata per semplificarci la vita lo sappiamo, il nostro cellulare di ultima generazione ha lo scibile dell’universo al suo interno….ma come farlo uscire? Sedersi dietro ad un compagno enorme fare finta di cercare qualcosa e intanto mandare un sms a qualcuno che a casa aspetta la chiamata come in chi vuol essere milionario? Siete proprio sicuri che le persone a cui chiedete aiuto siano più intelligenti? E se le domande sono lunghe ed elaborate il rischio e di perderci troppo tempo.

Una volta che avrete scoperto che “Pianto antico” lo ha scritto Carducci non potrete fare nulla se mancherà solo mezz’ora alla consegna. E mentre aspettate le risposte dovete trovare un modo per sembrare occupati: tamburellare con le dita sul banco potrebbe destare sospetti, meglio scrivere sul foglio. Cosa?  Qualsiasi cosa vi venga di getto: la lista dei calciatori del calcio mercato o l’elenco dei concerto all’aperto che si andranno a vedere dopo la maturità.

Anche così però si rischia di essere sorpresi alle spalle dai professori che girano per i banchi a controllare. Anche interrogare direttamente lo smartphone potrebbe risultare un’impresa. Il pericolo che si corre è quello di essere sommersi da una valanga di dati che non si sanno interpretare o di porre domanda in modo errato e trovarsi poi con risposte che fanno sbagliare. Come risolvere?

C’è un secchione per ognuno di noi

In ogni classe c’è un piccolo gruppo di secchioni che può  rendersi utile nel momento del bisogno. Non è il caso di sfruttare qualche malcapitato basta “scambiarsi” le conoscenze: io ti passo una frase della versione di latino e tu domani mi aiuti con il problema di matematica. Se invece non si eccelle in nessuna materia non si deve pretendere di farsi “passare” proprio tutto, meglio essere discreti e frazionare.

Prima si può chiedere un “consiglio” a Rossi, poi una delucidazione a Giriardini. Contare quanti secchioni si hanno vicino e suddividere equamente le domande. Evitare di essere insistenti: se per 5 anni non avete rivolto la parola al povero Riccardi non potete pensare che vi aiuti, anzi per punirvi potrebbe farvi scoprire apposta. Appena vi sedete quindi guardatevi bene intorno, fate una mappa mentale per capire di chi potete fidarvi e agite di conseguenza.

In bocca al lupo!