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La forza della passione di Oriana Fallaci

scritto da admin

“Vi sono momenti, nella Vita, in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo. Un dovere civile, una sfida morale, un imperativo categorico al quale non ci si può sottrarre”. Parole di Oriana Fallaci che rimangono incise nel libro “La rabbia e l’orgoglio” e diventano emblema di una vita, quella della scrittrice fiorentina, vissuta con una passione smisurata per il proprio mestiere, il giornalismo, e soprattutto la coscienza della sua importanza civile. Una vita che ha avuto inizio in pieno fascismo, a Firenze, il 26 giugno 1929 e che ha segnato la storia del giornalismo non solo italiano, ma anche internazionale.

L’impegno civile già da ragazzina e un mestiere che è vocazione
Una passione per il proprio mestiere che Oriana capisce essere la propria vocazione già da adolescente, quando, dopo il Ginnasio, abbandona la Facoltà di Medicina per lavorare al “Mattino dell’Italia centrale” e poi al settimanale “Epoca” di Mondadori. Fin dai suoi primi pezzi emergono grandi doti nella scrittura e soprattutto traspare dalle parole stampate un carattere forte e tagliente, inusuale per una ragazza, che la caratterizzerà per tutta la vita.
Un carattere che probabilmente Oriana si forgiò da bambina, quando, coinvolta nella Resistenza dal padre, attivo antifascista catturato e torturato dai nazisti, si impegnava come staffetta a trasportare munizioni da una parte all’altra dell’Arno, attraversando il fiume nel punto di secca dal momento che i ponti erano stati distrutti dai tedeschi. Oriana si era quindi unita al movimento clandestino della Resistenza “Giustizia e Libertà”, dimostrando già da ragazzina un grande interesse per le vicende politiche e civili del proprio Paese delle quali non voleva essere semplicemente passiva spettatrice. E proprio per l’attivismo in guerra, a soli quattordici anni, Oriana ricevette un riconoscimento d’onore dall’Esercito Italiano.

La prima donna corrispondente di guerra e il massacro di Città del Messico
Dopo gli inizi nel campo della cronaca quindi, la sua eccezionale bravura la porta all'”Europeo”, prestigioso settimanale di grande spessore giornalistico e culturale, prima come inviato speciale e poi corrispondente dagli Stati Uniti. E’ la sua consacrazione, cui seguiranno varie collaborazioni con altre testate, sia in Europa sia in America. Nel 1967 diventa la prima donna corrispondente di guerra, recandosi in Vietnam (dove tornerà ben dodici volte in sette anni). Da questo fronte racconta la guerra senza fare sconti a nessuno dei due schieramenti, documentando menzogne e atrocità, ma anche gli eroismi e l’umanità di un conflitto che per lei è semplicemente “una sanguinosa follia”, giudizio che verrà poi inciso nel libro “Niente e così sia”. L’anno seguente, a seguito della morte di Martin Luther King e di Bob Kennedy e delle rivolte studentesche, Oriana torna negli USA. Il 2 ottobre 1968, durante il massacro di Tlatelolco, rimane ferita a Città del Messico. In quest’occasione viene creduta morta assieme a centinaia di giovani e portata in obitorio, dove fortunatamente un prete si accorge che è ancora viva. Come corrispondente di guerra segue quindi anche i conflitti tra India e Pakistan, in Sud America e in Medio Oriente.

“Un uomo”, Alekos Panagulis
Il 21 agosto 1973 è il giorno della “svolta”. Oriana conosce Alekos Panagulis, leader della Resistenza greca contro il regime dei Colonnelli, poco dopo la sua uscita dal carcere. Oriana ne diventerà la compagna di vita fino alla morte di lui, avvenuta in un apparente incidente stradale il 1° maggio 1976.

“Intervista con la storia” e “Lettera a un bambino mai nato”
All’attività di reporter fanno seguito le celebri interviste a importanti personalità della politica: Re Husayn di Giordania, Yasser Arafat, Henry Kissinger, Golda Meir, Nguyen Van Thieu, Zulfikar Ali Bhutto, l’Ayatollah Khomeini (durante l’intervista la Fallaci lo apostrofa come “tiranno” e si toglie il chador che era stata costretta ad indossare per essere ammessa alla sua presenza), Muammar Gheddafi… sono decine i personaggi della scena politica internazionale a venir “scavati” dalla tagliente penna di Oriana, che intanto continua a scrivere analisi dei fatti principali della cronaca e dei temi contemporanei più rilevanti per numerosi e importanti giornali e periodici: “New York Times Magazine”, “Life”, “Le Nouvel Observateur”, “The Washington Post”, “Il Corriere della sera”… E’ del 1975 invece il suo primo vero bestseller mondiale, “Lettera a un bambino mai nato”.

L’”esilio” a Manhattan, ”L’Alieno” e l’11 settembre 2001
Dopo l’uscita di “Insciallah” Oriana si ritira dalla scena pubblica andando a vivere a Manhattan. In questo periodo scopre di avere un cancro ai polmoni, soprannominato da lei “L’Alieno”, e inizia a scrivere un romanzo la cui lavorazione, durata per tutti gli anni novanta, viene interrotta dai fatti dell’11 settembre 2001, avvenimenti che la portano a rompere improvvisamente e con grande violenza un silenzio durato numerosi anni. I suoi libri e articoli sulle tematiche dell’11 settembre, attraverso i quali denuncia la decadenza della civiltà occidentale che, minacciata dal fondamentalismo islamico, è incapace di difendersi, suscitano grandi elogi ma anche grandi critiche e contestazioni nel mondo politico e nell’opinione pubblica.

Eutanasia, procreazione assistita, aborto, matrimoni gay e… il Papa
Nel 2004 Oriana si schiera con due articoli contro l’eutanasia relativamente al caso di Terri Schiavo e contro il referendum abrogativo della legge sulla procreazione medicalmente assistita; si oppone all’aborto e ai matrimoni gay. Dopo aver espresso per tutta la vita opinioni anticlericali e dopo essersi dichiarata “atea-cristiana”, dichiara apertamente la sua ammirazione verso Papa Benedetto XVI, che la riceve a Castel Gandolfo in udienza privata il 27 agosto 2005.

La scomparsa
Oriana muore il 15 settembre 2006 a settantasette anni, nella sua amata Firenze, dove aveva deciso di vivere i suoi ultimi giorni, dopo un peggioramento delle sue condizioni di salute dovuto al tumore. A starle vicino in punto di morte è monsignor Rino Fisichella, rettore della Pontificia Università Lateranense a Roma, cui aveva scelto di donare gran parte del suo grande patrimonio librario. Viene sepolta nella tomba di famiglia nel cimitero degli Allori, alle porte di Firenze. Accanto alla sua tomba un ceppo commemorativo di Alekos Panagulis, suo compagno di vita per sempre.

Giornalista sempre attuale
Ma la sua scomparsa non le ha imposto il silenzio, anzi la sua voce continua a vibrare forte e tagliente dalle pagine dei suoi libri e dalle righe dei suoi articoli. Essi, sebbene scritti in e riguardo a particolari situazioni storiche e politiche, continuano ad essere attuali. A un anno e mezzo dalla sua morte vengono dati alle stampe sempre più libri a lei dedicati ed una mostra, “Intervista con la storia”, che ha già fatto tappa a Milano e Roma e verrà allestita a Firenze in primavera, ripercorre la sua vita.

Ciò che possiamo imparare noi ragazze
Tutte le aspiranti giornaliste da Oriana possono imparare ad avere passione per e in ciò che scrivono e amore per la ricerca della verità che deve contraddistinguere questo mestiere; in due parole, possono imparare a “scrivere col cuore” forse ancor più che con il cervello. Ma tutte noi giovani donne nella sua figura possiamo apprezzare un modello di ragazza e donna attiva, impegnata civilmente e protagonista della propria vita e del mondo. Possiamo imparare dalla sua vita che ciascuna di noi ha un mestiere da scoprire che è prima di tutto missione e impegno verso gli altri, ma soprattutto che non possiamo limitarci a veder scorrere il mondo attorno a noi come se fossimo sedute davanti ad un telefilm, ma al contrario dobbiamo far crescere dentro di noi un’opinione libera e sincera da trasformare in azione e comunicare agli altri, senza temere giudizi, facendo sentire la nostra voce, forte e limpida. Insomma, “essere donna è così affascinante. È un’avventura che richiede un tale coraggio, una sfida che non finisce mai.”

La vita di Oriana Fallaci è racchiusa nei suoi libri; per scoprirne tutti i titoli scarica la bibliografia nella sezione download, dove puoi anche trovare interessanti citazioni e alcuni aforismi della giornalista.

 

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