GingerGeneration.it

Along the Lines of Happiness al Salone del Mobile 2016

scritto da Martina Renna

Si chiama Along the Lines of Happiness il progetto del designer Sebastian Cox e della scultrice Laura Ellen Bacon, in mostra presso i cortili interni Open Borders (11-23 Aprile) dell’Università degli Studi di Milano in via Festa del Perdono. La grande installazione, alta 3 metri e lunga 9, nasce dall’unione di tre tipi di legno americano, ciliegio, rovere rosso e acero americano ed è formata da una struttura semi ellittica dentro al quale sottili strisce di legno si sviluppano su una linea retta in forme eleganti che ricordano sinuose onde marine.

La scelta dei materiali da utilizzare, afferma Laura Ellen Bacon, è dovuta alla flessibilità del legno e alla “libertà” che l’artista ha di utilizzarlo. Il legno, infatti, è “forte, delicato, flessibile” aggiunge Sebastian Cox. Ed è, in aggiunta, uno dei materiali più facili da trovare in natura. Il legno americano cresce nelle foreste alla velocità di 6,1 secondi ed è una delle risorse migliori che il nostro pianeta offre. “Eravamo interessati ad esplorare i suoi utilizzi” conclude Laura.

Come affermato dagli stessi artisti, Laura e Sebastian hanno abitudini e preferenze diverse rispetto ai loro progetti e ai luoghi di lavoro. Laura ha sempre preferito lavorare in spazi aperti, a contatto con la natura. Al contrario Sebastian è abituato a lavorare nel proprio studio, al chiuso. Il loro sodalizio lavorativo deriva dalla voglia di unire le loro passioni e far dialogare i loro mondi. Secondo Sebastian, fra di loro vi è una certa “affiliazione tra materiali” che avevano il desiderio di indagare.

Quando chiediamo agli artisti quale sia l’obbiettivo del loro lavoro, Laura risponde che è mostrare “la gioia del lavorare con le proprie mani”; L’installazione era precedentemente conosciuta come The Invisible Store of Happiness, creata per la Clerkenwell Design Week. Il progetto è stato ampliato e aperto al pubblico. Esso, infatti, è “ letteralmente portato a camminare dinanzi all’opera per osservarla nella sua interezza“, in un percorso che ci porta ad apprezzarne i dettagli, le sinuose curve e la maestosa grandezza. Per Sebastian questa è stata una novità: abituato a lavorare nel suo studio, dove il pubblico con giudica, non fa commenti, egli è però rimasto colpito dalla sensazione che ha provato nel sentirsi ” sicuro di sé” a lavorare con gli occhi della gente puntati addosso.

along the lines of happiness

L’elaborazione è infatti ” in diretta”; i due artisti, assieme ai loro collaboratori, lavorano le sottili strisce di legno su un banco di lavoro posto dinanzi all’installazione. “Il banco” afferma Laura “è un’aggiunta, per rendere il pubblico partecipe del lavoro. ” “E’ una maniera per mostrare ciò che facciamo e come viene lavorato il legno.” continua Sebastian.

I due artisti sono membri dell’American Hardwood Export Council (AHEC) che si occupa di esportare l’uso del legno americano di latifoglia a livello internazionale. David Venables, l’European Director di AHEC, afferma che la filosofia dell’Organizzazione è quella di “dialogare, comunicare, far capire quante potenzialità ha il legno e come può essere usato nella maniera più sostenibile possibile“. Le potenzialità che ha il legno sono infinite; ma quello che Venables ci tiene a sottolineare, è che, senza delle menti brillanti come quelle di Sebastian e Laura, tutte queste potenzialità non potrebbero essere sfruttate. E’ quindi compito dell’AHEC dare ai designer e agli scultori la possibilità di indagare e  modernizzare l’uso del legno per esplorarne le capacità.

E’ lavoro dell’AHEC  supportare gli artisti in modo che le nuove generazioni possano “vedere un futuro, nuove opportunità, un aiuto da parte degli anziani del mestiere“. “Tutti” conclude David Venables “ hanno la responsabilità di fare“. Un grande progetto quindi quello di Sebastian e Laura che, con la loro grande installazione di curve e spirali, vogliono dimostrare al mondo come si possa creare l’arte anche dalle cose più umili.

E voi, che ne pensate di questa innovativa opera?