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Padri a confronto: Englaro vs Castagna

scritto da admin

Nel momento in cui televisione o giornali comunicano determinate notizie, di solito, siamo portati a prendere una posizione: "E’ giusto", "Ha ragione", "Non sanno cosa dicono", "Sono totalmente contrario".
E così fioccano giudizi che però – la maggior parte delle volte – sono gratuiti e privi di cognizione di causa: la televisione ci interpella e noi rispondiamo.
Ma esprimerci senza conoscere la situazione porta spesso a formulare giudizi sbagliati – per via della personale disinformazione – oppure a condizionare gli altri con i miei giudizi – le parole non sono mai innocenti. Così, qualche momento di riflessione in più significa qualche parola sbagliata in meno.

Il caso Englaro
Passiamo dalla parole ai fatti: ecco uno stralcio di dibattito televisivo sull’eutanasia, tratto dal programma "L’antipatico" di Maurizio Belpietro. Protagonista è Beppino Englaro, papà e tutore di Eluana, la donna in stato vegetativo permanente dal 1994.
Englaro: staccare la spina in questo caso è "sospendere l’alimentazione e l’idratazione forzata" – alla figlia –  "perchè lei non ha la sensazione della fame e della sete".
Conduttore: "Ma in questo caso sarebbe una morte terribile: morirebbe di inedia"
Englaro: "Ma no, non è vero perchè lei molto probabilmente non percepisce niente di queste cose: non lo sa nessuno, la scienza non lo sa".

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Il caso Castagna

Sentiamo ora le affermazioni di Castagna, padre, marito e nonno degli assassinati della stage di Erba intervenuto a Porta a Porta.
Conduttore: "(…) Nei giorni passati quando non si avava idea di chi fosse l’assassino lei diceva "Io li perdono".
Castagna: "Certo, ma non solamente io. (..) Bisogna avere compassione e pietà anche per chi commette il crimine".

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Due padri
Prescindendo dalla diversità delle due situazioni, che sono, per ovvie ragioni, comparabili fino a un certo punto, vediamo come forumulare un corretto giudizio nei confronti della realtà che ogni giorno entra nelle nostra case tramite i mass media e ci interpella.
L’elemento in comune di questi due personaggi "pubblici" è il fatto che entrambi sono padri.
Englaro che, sorretto da innumerevoli e magari plausibili ragioni, vuole vedere la morte di sua figlia; Castagna che, di fronte alla morte violenta di sua figlia, perdona addirittura gli assassini.
Chi dei due compie la sua missione di padre in modo corretto dunque?
Un padre che si fa artefice dell’uccisione della figlia oppure un padre che le rende giustizia in modo talmente soprannaturale da culminare nel perdono?

Vi lascio con questo interrogativo: per ogni giudizio è infatti necessario porre le corrette domande.
Bisogna partire dal domandarsi cosa significhi essere padre: tema che verrà affrontato in un prossimo articolo.
Tuttavia, potete già fare molto: interrogarvi sul fatto e trovare della ragioni per sostenere una vostra tesi: commentate e commentate.

Per approfondimenti sulle tematiche trattate
http://www.youtube.com/watch?v=RTmGTui3DC8
"Con gli occhi sbarrati", libro di un risveglio dallo stato vegetativo permanente.Un libro scritto da Pietro Crisafulli

Immagine di copertina: Aaron Escobar