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Sherlock 4 x1: la recensione di The Six Thatchers (spoiler)

scritto da Alice Giusti
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Se non avete ancora visto la 4×1 di Sherlock, sconsigliamo di proseguire nella lettura in quanto il testo contiene spoiler.

Abbiamo aspettato ben tre anni per vedere la quarta stagione di Sherlock e una delle tre puntate da 90 minuti si è già conclusa… cosa pensare di The six Thatchers (questo il titolo della 6×01) andata in onda il 1° gennaio 2017 sulla BBC One e disponibile dal 2 gennaio su Netflix Italia?

Sicuramente il primo episodio di Sherlock 4 è stato divisivo, in quanto a una parte del fandom è molto piaciuto, mentre secondo altri fan questa nuova stagione è partita con il piede sbagliato. Il motivo di tale incongruenza di opinioni è facilmente spiegabile: The six Thatchers rompe nettamente con la normale struttura degli episodi che fino a qua abbiamo conosciuto, stravolgendo non solo lo stile di narrazione, ma anche la personalità e il modo di agire dei personaggi principali.

L’episodio si apre laddove era finita la terza serie, con Sherlock Holmes, interpretato da un sempre magistrale Benedict Cumberbatch, che viene “perdonato” per l’uccisione di Magnussen dopo il messaggio lasciato da Moriarty e che torna alla risoluzione velocissima di mille casi, senza mai smettere di usare il cellulare (neanche durante il battesimo della figlia di John Watson e Mary). Il sarcasmo, la brillantezza, l’intelligenza fuori dal comune e la sua incapacità di essere empatico con le persone sembrano intatte, anche quando Sherlock risolve un caso che potrebbe in qualche modo essere legato a un piano ideato da Moriarty prima di morire.

Tuttavia, quello che sembra volerci dire questo episodio, scritto da Mark Gatiss, è che niente è (più) come sembra. Dietro la distruzione delle statuette della Thatcher non c’è Moriarty, ma bensì Mary: è la prima svolta dell’episodio e il primo segno che l’ossessione di Sherlock per il suo arci nemico e la sua forte sicurezza iniziano a fargli commettere degli errori di valutazione. La vera protagonista dell’episodio si rivela essere proprio Mary con il suo passato che torna prepotentemente a galla, andando a influenzare la sua vita familiare apparentemente perfetta con John e Rose.

In un susseguirsi di eventi e spostamenti che scorrono a ritmo veloce (forse troppo veloce), scopriamo che Mary non era l’unica ad aver mentito su alcuni aspetti del suo passato, ma anche John, intento in una sorta di flirt (solo digitale?) con una donna incontrata sul bus. Un atteggiamento che non ci saremmo mai aspettati dal John Watson delle tre stagioni precedenti, vista la sua levatura morale, e che ci ha destabilizzato ancora di più nel finale, quando il dottore non riesce a perdonare a Sherlock la morte di Mary (già annunciata per chi aveva letto i libri di Conan Doyle), che ha deciso di fare da scudo all’investigatore privato proteggendola da una pallottola.

Lo stesso Sherlock si svela quindi essere piano piano profondamente diverso da come l’abbiamo sempre conosciuto: annebbiato dalla sua infallibilità e del legame di amicizia con John e Mary, sottovaluta alcuni rischi, commette diversi errori di valutazione e fa una promessa che alla fine non è in grado di mantenere, cioè fare sì che a Mary, John e alla piccola Rosamund Watson non accada nulla.

Perfino alla fine dell’episodio, quando Sherlock Holmes riceve un video con la scritta “Miss me”, è convinto che si tratti di Moriarty, commettendo un altro errore (almeno sembra così): si tratta infatti di un messaggio di Mary che lo invita a salvare John.

In sostanza, l’episodio ha un ritmo incalzante, con un colpo di scena dietro e l’altro e molta più azione del solito (vediamo finalmente Sherlock coinvolto in qualche serio combattimento corpo a corpo), ma risulta un po’ troppo confusionario in alcune parti, senza contare le tante (troppe) coincidenze che legano i vari eventi della puntata e che appaiono essere piuttosto inverosimili.

L’obiettivo di Six Thatchers era tuttavia chiaramente quello di preparare lo spettatore alle prossime puntate, facendoci porre una serie di domande a cui probabilmente riceveremo risposta nei prossimi episodi. John e Sherlock si riappacificheranno? Che ruolo avrà il Culverton Smith interpretato da Toby Jones in questo adattamento? Come e perché entrerà in scena Sherrington, il terzo fratello Holmes, chiamato a fine puntata da Mycroft? Moriarty è davvero morto e qual è il suo piano? E a proposito di quest’ultima domanda, non può che porci dei dubbi la conclusione della puntata, con la parte finale del video di Mary, proiettata dopo i titoli di coda, in cui la donna manda al diavolo Sherlock. Che alla fine Mary sveli una nuova faccia di sé, e stesse lavorando in qualche modo con Moriarty prima di morire?

A voi è piaciuto il primo episodio di Sherlock 4?