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Festa della mamma: quale valore dare alla festa?

scritto da admin

Festa della mamma: giorno amato e/o odiato in cui ogni anno le figlie di tutto il mondo – in date differenti in base al Paese di residenza (in Italia la seconda domenica di maggio) –  sono “liberamente costrette” o “obbligatoriamente invitate” a “pensare” in vario modo alle proprie madri. Ai tempi dell’asilo, ora Scuola dell’Infanzia, celebri i cuoricini disegnati coi pennarelli sui cartoncini (e cosa dire poi delle mitiche recite a base di poesie e canzoncine sdolcinate?); ai tempi delle Elementari, ovvero Scuola Primaria di Primo grado, frequenti le collane di pasta, i portachiavi di stoffa, le bambole di stracci… Pensierini creati sempre con tanta cura – e forse i più apprezzati e custoditi gelosamente dalle mamme–  ma uniti sempre ad un regalo un po’ più “sostanzioso”, magari acquistato assieme al papà o ai nonni. Poi si cresce e… c’è chi la Festa della mamma non sa nemmeno più quando si festeggi, chi se ne ricorda ancora e fa recapitare magari un mazzo di fiori oppure prepara una bella torta cucinata con tanto impegno, chi abita distante per l’università e almeno quel giorno fa lo sforzo di telefonare a casa tenendo alzata la cornetta per più di un minuto…

Festa commerciale da ignorare o tradizione popolare da tramandare?

Festa commerciale da ignorare categoricamente o tradizione popolare da mantenere viva: le opinioni delle “figlie” su questa festa sono contrastanti, chissà cosa ne pensino invece le madri. Anche la storia tuttavia sembra non aver ben chiaro quale sia la sua origine: antica o contemporanea, politeista o cattolica, pacifista, britannica, italiana, occidentale… A prescindere però dal valore che vogliamo dare alla festa, forse in questo giorno possiamo cogliere l’occasione per domandarci che giovani figlie siamo noi e che madri vorremmo essere fra qualche anno, per riscoprire magari l’importanza di rapporti che diamo per scontati. Possiamo osservare con più attenzione inoltre le “ore casalinghe” di nostra madre, per scoprire in lei qualità mai notate e capire il valore della scelta di servizio che, come tutte le sue “colleghe” del mondo, ha fatto e fa quotidianamente.

E voi, quale valore date alla Festa della mamma?

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