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Il Collegio: la nostra recensione di questa sesta edizione

scritto da Giovanna Codella
il collegio 6

Ieri sera su Rai 2 si è conclusa la sesta edizione de Il Collegio che ha visto la riammissione di Maria Sofia Federico dopo una protesta di gruppo, gli esami finali e la consegna dei diplomi.

Il Collegio 6: cosa ci è piaciuto

Innanzitutto ci è sembrato particolarmente riuscito il parallelismo tra gli anni di rivolta, in cui l’edizione è stata ambientata, e le nuove forme di attivismo dei giorni nostri. A dare vita a questo interessante confronto, mettendo in risalto differenze e analogie tra gli ideali degli anni ’70 del secolo scorso e quelli di oggi, è stata l’energica e istrionica Maria Sofia.

Lo spirito di ribellione della collegiale, unito alla sua grande proprietà di linguaggio, è stato in grado di far trovare ne Il Collegio 6 uno spazio importante alle prerogative della Generazione Z, ponendo l’accento su questioni come il body shaming, l’identità e la disparità di genere.

Gli alunni della classe 1977 sono stati protagonisti di intensi momenti d’introspezione e di confronto. Attraverso il racconto delle proprie insicurezze hanno  permesso riflessioni approfondite sui pericoli che pregiudizi e stereotipi possono rappresentare per la dignità dell’individuo ma anche per lo sviluppo di una società giusta.

Il coinvolgimento dei genitori è stato fondamentale in questo senso. Grazie ai famigliari dei ragazzi, rispetto alle edizioni precedenti, siamo riusciti a ricostruire idealmente una storia personale più completa per alcuni dei collegiali. Una storia in grado di spiegarne comportamenti e difficoltà.

Il cast, per quanto riguarda gli alunni, si è dimostrato assolutamente all’altezza delle aspettative, inevitabili dato il successo del docu-reality in questi anni. I ragazzi hanno vissuto un’esperienza immersiva nell’epoca in cui si sono ritrovati a vivere, dimostrando coinvolgimento e interesse per usi, costumi e avvenimenti che hanno caratterizzato il decennio della Febbre del Sabato Sera.

Abbiamo apprezzato l’abbandono della pratica malsana da parte dei ragazzi de Il Collegio di deridere la Petolicchio per la statura. Una pratica che non è mai stata divertente e che abbiamo sempre trovato molto diseducativa. Lo stesso non si può dire, purtroppo, per quanto l’affermazione “Il Preside è un pelato”. Crediamo che sia arrivato il momento di archiviare per sempre questa battuta infelice.

Sempre per quanto riguarda il cast, l’abbandono da parte dell’irriverente Gaia Cascino alla terza puntata avrebbe potuto rappresentare un problema per il livello d’intrattenimento offerto dal programma. Invece così non è stato, anzi, da lì in poi ogni “personaggio” si è fatto gradualmente strada mostrando la propria personalità in tutte le sue sfaccettature.

È il caso, ad esempio, di Matilde Ricorda e di Elisa Cimbaro che hanno saputo sfatare l’idea stereotipata di ragazza, rispettivamente indisciplinata e introversa, mostrandoci le cause delle loro fragilità e permettendoci, come dicevamo, di risalire ai momenti determinanti del loro vissuto.

Il Collegio 6: cos’è andato storto

E così arriviamo a quello che non ci è piaciuto: proprio in concomitanza con l’abbandono della Cascino, c’è stato lo spostamento (con poco preavviso) della quarta puntata su RaiPlay per poi riproporla come replica su Rai 2 la settimana successiva. Per non parlare della conclusione del programma, liquidata in due ultimi appuntamenti nella stessa settimana.

Questa scelta, ne siamo quasi certi, ha spezzato in modo irreparabile l’interesse dei telespettatori, disaffezionandolo dalle vivaci e originali dinamiche di questa edizione de Il Collegio.

Un’edizione che per i motivi elencati aveva le carte in regola per essere la più riuscita di tutte.