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Diodato: audio, testo e significato di Alveari

scritto da Giovanna Codella
diodato

Che Vita Meravigliosa è il nuovo album di Diodato, vincitore del 70° Festival di Sanremo con il brano Fai Rumore, in uscita il 14 febbraio per Carosello Records. Fotografia realista di un vissuto fatto di passioni e fragilità, amori, solitudini, cadute e rinascite, il nuovo lavoro del cantautore si contraddistingue anche per uno sguardo attento alla società, ai rapporti tra esseri umani, alle barriere invisibili che caratterizzano il nostro tempo. Ecco il significato del brano Alveari.

“Un pad di synth elettronici, arpeggiatori frenetici anni Ottanta, fanno da sottofondo a tutto il brano, come a voler ricreare l’atmosfera operosa degli alveari, la stessa in cui scorre la nostra vita folle, fragile, dall’equilibrio precario. Una canzone che ci fa guardare dentro e intorno, alle nostre esistenze incasellate in celle esagonali, alle nostre città con le loro strade, case e finestre, da cui osserviamo un mondo che pare perfetto se limitiamo lo sguardo solo a ciò che vogliamo vedere. Così lontani da un universo che pare infinito e immortale siamo destinati a cadere, a fare i conti con le nostre fragilità, forse anche per ritrovare un senso, per riappropriarci di quell’essenziale invisibile”

Non perdetevi la nostra intervista a Diodato su Che vita meravigliosa:

Qui trovi il testo e l’audio di tutte le canzoni del nuovo album di Diodato!

Audio  

Testo 

Dio, quanta vita scorre
in questo ammasso di cemento
in questo strato immobile di cose
tra le finestre e il centro
di queste case che sembrano alveari
sotto un cielo di piombo e d’argento
a ricordarci che tutto questo
non potrà mai appartenere all’universo
è tutto così folle
questo continuo rincorrere il vento
cercando di fermare

L’orgasmo labile di un appagamento
fino a farsi prendere per stanchezza
fino a rinunciare ad ogni bellezza
fino ad accontentarsi
raccontarsi una bugia per tenerezza

E poi cadere un giorno
cadere un giorno e ricordarsi
che è tutto così fragile
un equilibrio facile da perdere
ma cadere non è inutile
cadere non è inutile
cadere è ritrovarsi
ricordarsi di nuovo
dell’essenziale invisibile

E adesso guarda che cosa succede
fuori da questo sputo di strade
fuori da questo mondo perfetto
che esiste solo se ignori
che esiste tutto il resto
che fuori c’è la guerra
non te ne accorgi più
che sei anche tu un soldato
che spari pure tu

Per poi cadere un giorno
cadere un giorno e ricordarsi
che è tutto così fragile
un equilibrio facile da perdere
ma cadere non è inutile
cadere non è inutile
cadere è ritrovarsi ricordarsi
di nuovo dell’essenziale invisibile
dell’essenziale invisibile

Ma io che parlo a fare
che sono come te
che fingo di capire
e poi non so capire
io che parlo a fare
che proprio come te
mi perdo in questo niente
chiuso in un alveare

Per poi cadere un giorno
cadere un giorno e ricordarsi
che è tutto così fragile
un equilibrio facile da perdere
ma cadere non è inutile
cadere non è inutile
cadere è ritrovarsi
ricordarsi di nuovo
dell’essenziale invisibile
dell’essenziale invisibile

Cosa ne pensate di Alverari di Diodato?