Ian Somerhalder, il nostro amato Damon Salvatore, nella vita reale non è un cattivo ragazzo come il personaggio che interpreta, anzi: soprattutto quando si tratta di ambiente e animali, Ian ha un cuore dolce.
In particolare, durante un viaggio in Africa risalente a qualche anno fa, Ian ha avuto l’occasione di fare amicizia con un piccolo elefante, rimasto orfano a causa del bracconaggio, e da allora la causa degli elefanti gli è sempre stata a cuore: “Se le persone riuscissero a connettersi fisicamente con questo bellissimo, intelligente animale, penso che si sentirebbero davvero diversamente quando pensano di prenderne le zanne e uccidere questi bellissimi animali” spiega Ian. “Non si rendono conto che quel piccolo pezzo di avorio nella loro braccialetto o nella collana viene da un elefante. Quindi, è ora di iniziare a mettere in discussione tutto. Bisogna chiedersi da dove vengono queste cose, perché sono ancora lì“.
Ian sta quindi collaborando con WildAid per il progetto Year of the Elephant, una campagna che mira a educare e sensibilizzare la gente su ciò che sta dietro il commercio di avorio, per eliminare il bracconaggio e far si che gli elefanti nati siano finalmente di più di quelli uccisi: come sostiene Ian, “Quando l’acquisto si fermerà, anche l’uccisione si fermerà“.
Nel prendere posizione contro il commercio d’avorio, Ian ha però commesso un piccolo errore: martedì scorso ha infatti condiviso con la CNN uno snap di se stesso a cavallo di un elefante africano orfano. Il problema è che la Humane Society e PETA hanno criticato il trekking a cavallo degli elefanti, in quanto causa danni alla colonna vertebrale e ai piedi degli animali, oltre a sostenere un’industria turistica che utilizza spesso metodi d’allenamento abusivi: gli elefanti vengono infatti picchiati fino alla sottomissione con degli uncini, incatenati per diverse ore al giorno e privati dei contatti con i loro simili; per questo la World Animal Protection ha lottato a lungo per ottenere, finalmente, lo scorso 18 marzo, che 114 importanti imprese di viaggio abolissero la pratica della cavalcata a dorso di elefante.
Noi pensiamo che Ian, molto sensibile riguardo al tema ambientale, provvederà al più presto a scusarsi per il cliché: voi che ne pensate?