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Sanremo 2020: recensione e commento alla prima puntata

scritto da Claudia Lisa Moeller
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La paura fa 90, ma Sanremo quest’anno fa 70. Sono 70 anni che Sanremo è il momento televisivo, musicale e di costume più atteso della nostra nazione. Com’è andata la prima puntata di questa edizione condotta da Amadeus?

Sanremo 2020 è un’edizione strana, un’edizione dove chi dovrebbe essere il conduttore non è tale e gli ospiti sono i veri concorrenti di questa kermesse. L’anno prossimo (2021) ci saranno i  700 anni dalla morte del Sommo Poeta, ma questa è l’edizione di Sanremo dello schermo dantesco. Così potremmo riassumere questa prima puntata di Sanremo 2020.

Chi è il vero conduttore di Sanremo 2020:

Come la donna dello schermo dantesca, così il conduttore ufficiale non è il vero conduttore. Il povero Amadeus viene oscurato dall’ospite – amico ingombrante Fiorello che gli ruba la scena, i primi minuti di video e anche molte delle pagine che in questi giorni hanno già seguito il festival. Amadeus è l’ufficiale conduttore, ma in realtà questo pare il Festival che Fiorello non si è mai deciso di affrontare. Manda avanti Amadeus e lui dietro, anzi no di fianco, anzi no davanti per qualche quarto d’ora lì e là ad usurpare chi dovrebbe condurre.

I primi 15 minuti del Festival sono una lunga e ossessiva riflessione di Fiorello sullo share. Cosa significa scendere sotto il 40% di share? La battuta sulla toga di Don Matteo e le percentuali di ascolto sono un dubbio logorante, un’ossessione ripetuta all’infinito dello showman prodigioso italiano che non spaventa tanto il collega e amico, ma ci spiega infine perché Fiorello non ha mai accettato di condurre un suo Festival.

Amadeus, quindi, accetta di condurre un Festival del quale non si vede nessuna traccia distintiva. Il palco è un omaggio al principale sponsor di telefonia. I riferimenti alla marca appare sempre sullo schermo.

Le donne e gli ospiti del festival:

Le vallette sono le opinioniste di questo Festival. Si parla di bellezza che svanisce (vanitas vanitatum di Diletta Leotta). Il monologo della giornalista Rula Jebreal (molto commossa e commovente) è una testimonianza potente, ma che rischia di cadere nel vuoto piazzato così a caso nel mezzo della serata. Senza conduzione è solo un momento che sullo schermo scivola via.

Ma anche gli ospiti d’onore sono a loro volta ospiti dello schermo. I concorrenti sono meno frequenti delle pubblicità. L’unica musica che risuona è quella dei super ospiti: Romina Power e Al Bano, Tiziano Ferro e perfino il cast dell’ultimo film di Gabriele Muccino (spicca tra loro Emma). I concorrenti sono quasi un contrattempo e si devono far notare con espedienti come la tutina nude look di Achille Lauro (entra di diritto nei look iconici di Sanremo dopo Anna Oxa). Gli ospiti d’onore sono dello schermo, perché sono loro i veri cantanti di questo Sanremo 2020. La loro musica è al centro del Festival di Sanremo 2020: Amadeus parla con i super ospiti, le loro hit e canzoni risuonano.

In questo Festival incentrato sulle polemiche relative alla figura della donna Amadeus è la donna dello schermo: non parla se non per frasi di circostanza, spadroneggiano gli altri ed egli sorride gentilmente e sono gli altri a dirgli di essere il conduttore, perché gli altri così gli dicono. I concorrenti possono giusto cantare per i pochi minuti a loro concessi e poi spariscono. Qualcuno dice che questo è Sanremo e ci dovrebbe essere una gara, ma qui non si capisce chi sarebbe in competizione.

Sono i 70 anni del Festival, ma non si capisce dove sia la competizione canora. Non sarei nemmeno io certa di aver visto il Festival di Sanremo, se la sigla non me lo ricordasse ad ogni blocco pubblicitario. Non un accenno alla storia del Festival. Sanremo con le sue canzoni ha raccontato anche il malcostume italiano, la mafia, le condizione precarie lavorative delle forze dell’ordine e non solo. Non poteva gareggiare il brano di Gessica Notaro sulla violenza sulle donne?

Voto al Festival di Sanremo 2020? 6: Amadeus prende 7. Egli nasconde (come voleva la tradizione cortese) Fiorello, le vallette opinioniste, gli ospiti che riempiono lo spazio dei concorrenti della gara. La sufficienza è solo per il servizio di Raiplay di offrire la traduzione simultanea con il linguaggio dei segni. Sarebbe stato bello vedere un traduttore sul palco ufficiale.

E tu cosa ne pensi di questo Festival di Sanremo 2020?