GingerGeneration.it

Coronavirus e tv: come sta cambiando la nostra TV in questi giorni

scritto da Claudia Lisa Moeller

In questi giorni di Coronavirus i pochi superstiti programmi in diretta hanno cambiata faccia. E non perché i vari conduttori e ospiti si siano adeguati al look della internettistica e misteriosa Myss Keta (vedere Dopo Festival San Remo per sapere chi sia), ma l’assenza del pubblico ha cambiato le logiche dei programmi.

Amici era, per esempio, abituato ad avere un’arena urlante, adolescenziale, ormonata. Tutte pronte ad inneggiare per il proprio idolo e a insultare chi osava anche solo mettere in dubbio l’immenso talento del cantante o ballerino amato. Amici, ora, senza pubblico pare una gara dell’oratorio. Senza nemmeno i poveri genitori, ostaggi della propria coscienza e dei sensi di colpa, costretti ad applaudire.

Nessuno applaude, nessuno ride, nessuno protesta. Tutto tace. La musica smette di suonare e il silenzio acclama la performance. Semmai qualche timido e ancora più desolato applauso dei pochi giudici presenti in sala. Tutti ovviamente ad un metro e mezzo, e anche di più, di distanza. Loredana Bertè via, troppo anziana e a rischio di ammalarsi. Un’edizione giovane, ma più morta di così difficile da eguagliare. Giusto i diverbi tra Celentano e De Filippi ha dato una svegliata ad un programma che mai fu più tetro.

Anche se lo show più desolato della TV di questi giorni è stata la finale di Italia’s Got Talent. Joe Bastianach assente non del tutto giustificato: rimasto bloccato negli USA non ha potuto presenziare. In uno stadio a momenti vuoto, a ricordarcelo le riprese un po’ goffe, una giuria affranta e anche poco convinta improvvisamente dei talenti che avevano di fronte. Piace a me, a quell’altro giudice e poi a chi piace…? Le sedie vuote dietro ai giudici avevano qualcosa di spettrale e anche vagamente angosciante.

Chi ci guadagna da questo improvviso silenzio di sala sono i talk politici. La claque tristissima e anche poco democratica non è più fragorosa. Anzi tace. Il politico di turno parla e il giornalista domanda. Fine.

Da ripensare, quindi, la presenza del pubblico in studio. I quiz, purtroppo o per fortuna, sono stati tutti registrati prima dello shutdown del pubblico. Non crediamo che ci mancherà quell’applauso contenuto e modulato per accoglierci tra una pubblicità e l’altra. Se proprio a qualcuno serve, come una suoneria impostata da tanti anni, allora perché non puntare sugli applausi registrati?

Altro nuovo fenomeno della TV sono i collegamenti da casa. Tutti ora sono connessi con il PC o con qualche altro dispositivo dalle loro abitazioni. Possiamo così spiare nelle case, spesso l’atrio, dei VIP. Quali quadri hanno appeso in casa? Che libri si ergono sui loro scaffali ordinati? La foto della nipotina o di una vecchia vacanza al mare fanno capolino in qualche angolino. Non sono più personaggi che entrano nelle nostre case da qualche anonimo studio TV. Ormai giornalisti, scrittori, opinionisti, scienziati ci accolgono nelle loro dimore e noi possiamo sbirciare nelle loro case. Non solo chi entra in TV si deve occupare se il viso venga bene in video, ma anche se ha spezzato bene il pavimento e se lo scaffale è poco polveroso.

La TV al tempo della quarantena del Coronavirus sta cambiando volto. Diventa una TV fatta sempre da meno protagonisti e quei pochi si danno nella loro sfera più intima e privata, da casa. La TV perde il suo fascino della scatola magica per entrare nelle case, non solo di chi la guarda, ma anche di chi la fa.

 

E tu cosa ne pensi del Coronavirus e i suoi effetti in televisione?