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Gelmini: gli insegnanti in Italia sono troppi

scritto da admin

Ieri il ministro dell’istruzione Maria Stella Gelmini è stata ospite di Fabio Fazio nella trasmissione “Che tempo che fa”. Ha spiegato al pubblico che l’ascoltava in silenzio la sua visione della scuola italiana: “più bidelli che carabinieri per avere le scuole sporche”, troppi corsi di laurea, troppe sedi universitarie. Manca secondo il Ministro un approccio qualitativo mentre ci si concentra troppo su un modello quantitativo che porta allo spreco delle risorse finanziarie.

Gli insegnanti sottopagati perché troppi

Durante la sua disquisizione viene interrogata da Fazio in merito alla situazione degli insegnanti che in Italia vengono retribuiti con stipendi molto più bassi che all’estero. La Gelmini spiega al presentatore che la quantità degli insegnanti è superiore al fabbisogno effettivo della scuola, che questa “proletarizzazione” dell’insegnamento porta come conseguenza principale buste paghe esigue e senza possibilità di crescita. Prosegue mettendo l’accento sull’importanza della meritocrazia e spiega i sistema che vorrebbe vedere utilizzati dalle scuole per monitorare le effettive capacità degli insegnanti. Riconosce valore all’esperienza ma chiarisce che è il metodo didattico ad essere premiato alla fine e che esso verrà esaminato anche attraverso i risultati che si otterranno sulla formazione degli studenti.

La scuola deve tornare ad essere un “ascensore sociale”

E’ ferma intenzione del Ministro ripristinare una Scuola in cui gli insegnanti ritrovino il proprio prestigio e in cui gli studenti di qualsiasi estrazione sociale e provenienti da qualsiasi parte d’Italia ricevano un’istruzione che consenta ad ognuno di loro di accedere alle stesse opportunità di carriera. Alla domanda di Fazio sul come sia possibile potenziare le scuole se nel frattempo vengono tagliati loro i fondi, la Gelmini risponde che i tagli riguardano gli sprechi e che solo eliminando quelli si possono liberare risorse che saranno destinate all’innalzamento del livello qualitativo nei settori fondamentali della scuola.

Scuola pubblica/scuola privata

Sulla controversa questione della destinazione di fondi alle scuole private, il ministro glissa dicendo che si tratta di una contrapposizione da superare poiché le scuole devono rendere lustro al territorio e non essere autoreferenziali. E’ giusto, secondo la Gelmini, che le risorse finanziarie vengano assegnate a chi eccelle sia che si tratti di una realtà pubblica o privata. Rimane da capire chi si eleverà sopra a tutti per decidere chi sia meritevole e chi no e soprattutto, come le ricorda Fazio, sembra opportuno che il privato riceva finanziamenti statali solo quando al pubblico sarà data la possibilità di essere veramente una realtà forte e solida, poiché esso rappresenta, ad oggi, l’unica vera strada accessibile a tutti (a proposito di eguaglianza sociale).

Ecco il video dell’intervento del Ministro alla trasmissione di Fazio http://www.youtube.com/watch?v=77itxC1BnmI