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Coronavirus e università: la situazione all’estero e in Italia

scritto da Claudia Lisa Moeller
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Come studiare al tempo del Coronavirus? Semplice: una webcam, un pc e via! Dove sarà mai il problema? Invece il problema se lo stanno ponendo in tanti studenti.

In America e in Inghilterra gli studenti si stanno già mobilitando. In America stanno partendo le prime cause. Saranno forse gli americani e la loro mania di fare cause, ma i tribunali US stanno già vedendo le prime cause tra studenti e atenei. A parte le cause per il rimborso del college, inteso come dormitorio (una spesa ingente), sono partite anche le cause per riavere rimborsato l’anno intero.

Gli studenti dell’Università di Miami hanno fatto causa all’istituto perché le lezioni online non sono la stessa cosa. Gli alunni hanno pagato, caro, le lezioni con un docente e pretendono quella prestazione.

In Inghilterra gli studenti di tutto il Regno Unito e non solo stanno cercando di portare in Parlamento la questione Coronavirus e tasse universitarie. Cosa fare in questi tempi? Le tasse sono pagate, ma non posso andare fisicamente a lezione? Il NUS (Nation Union of Students) ha richiesto l’istituzione di un fondo di £ 60 milioni di sterline e la possibilità di far ripetere l’anno gratuitamente agli studenti che ne avranno bisogno. Inoltre sempre iL NUS ha fatto notare che molti giovani studenti inglesi temono una recessione, quindi cosa ne sarà nelle loro lauree nel mercato del lavoro?

E in Italia? Al momento nel dibattito pubblico la domanda cosa faranno gli studenti e soprattutto se hanno diritto a qualcosa gli universitari italiani non è stata posta. Gli studenti italiani fino a qualche giorno fa non potevano nemmeno comprare libri, visto la chiusura delle librerie su tutto il territorio. Le biblioteche ad oggi sono ancora chiuse rendendo difficile il reperimento di testi per scrivere compiti e tesi.

Sulle tasse universitarie non si è ancora pronunciato il MIUR. Il MIUR non ha nemmeno risposto all’eventuale impossibilità di poter fare tutto da casa: se un docente di Filosofia può anche spiegare Spinoza dal pc, non è esattamente possibile per uno studente di Medicina o di Chimica rinunciare alla corsia o al laboratorio. Quindi cosa succederà per quei corsi di laurea dove la pratica è essenziale?

E tu cosa ne pensi di questa situazione dell’università italiana ai tempi del Coronavirus?