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Coronavirus e scuola: l’appello del Ministro Azzolina e la scuola da remoto

scritto da Claudia Lisa Moeller

Il Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina ha parlato agli studenti tramite un video su Facebook dal suo account sul social network dopo la decisione di chiudere le scuole per il Coronavirus.

Nel video il Ministro seduta su un angolo di una enorme scrivania si rivolge agli studenti e alle studentesse. Invita tutti i giovani ad essere responsabili, tanto più i grandicelli. Gli studenti devono in questo momento di incertezza e difficoltà dimostrare che comprendono appieno il loro dovere. Lo studio. Con costanza gli studenti devono continuare a studiare anche con l’aiuto dei docenti che in questi giorni si stanno ingegnando a portare avanti il programma scolastico.

Come ricorda anche in una nota ministeriale il Ministro Azzolina sul sito MIUR:

In queste difficili giornate, è giusto e doveroso, da parte nostra e di tutta la comunità educante, ringraziare tutti coloro che stanno andando oltre ogni obbligo e ogni dovere, svolgendo il loro servizio al Paese con dedizione, spirito di iniziativa, competenza.

Rimane incomprensibile, però, da un lato l’appello del Ministro allo studio e allo zelo, ma dall’altro lo stesso Ministero dell’Istruzione invita le aziende produttrici a regalare computer o tablet alle scuole. Non era possibile indire un bando d’emergenza? Così non risponde comunque all’emergenza di e-learning. Rimane un’attività lasciato agli ingegnosi insegnanti, alla buona volontà degli studenti da casa di studiare e alla generosità di eventuali benefattori.

Al fine di rispondere, inoltre, alle eventuali esigenze di dispositivi hardware (quali ad esempio PC, tablet, internet key) di cui possano necessitare docenti e/o studenti per accedere ai suddetti strumenti, questa Amministrazione ha pubblicato una call rivolta ai produttori di hardware che vogliano mettere a disposizione, a titolo completamente gratuito, i dispositivi che poi rimarranno nella disponibilità della scuola.

In Francia è già disponibile il CNED, il cui motto recita Ma classe à la maison (la mia classe a casa). La Francia sull’insegnamento a distanza ha una lunga storia: già nel 1933 nascevano le prime scuole per corrispondenza sotto l’occupazione nazista. Dopo la guerra è rimasta attiva la scuola a distanza permessa sia dalla popolarità della radio prima e poi della televisione. Oggi i mezzi sono cambiati e gli studenti francesi possono connettersi ad Internet per non restare indietro. Online si possono seguire le lezioni dalle elementari fino al liceo.

Già 120 000 studenti frequentano così la scuola oggi in Francia: sia gli studenti che per motivi di salute non possono andare a scuola, sia quelli che vivono in zone troppo remote per andare a scuola o anche chi si allena a livello agonistico e sarebbe quasi impossibile recarsi a scuola.

Per il momento nemmeno la legge francese obbliga a seguire la scuola online tramite il CNED, se non ci si reca a scuola. Presto, forse anche a causa dei cambiamenti che il Coronavirus sta causando nelle nostre vite, ciò avverrà anche in Francia e chissà anche in altri paesi EU.

E tu cosa ne pensi dell’appello del Ministro Azzolina dell’Istruzione?