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Amici 20: il cantante Esa Abrate racconta la sua storia

scritto da Giovanna Codella
Esa Abrate

Ieri, i ragazzi (tra cui Esa Abrate) riguardando le puntate del quotidiano di Amici hanno scoperto che Arianna Gianfelici ha utilizzato il telefono di notte in un orario non consentito.

Ne è nato un lungo confronto tra lei e tutti gli altri ragazzi perché essendo una squadra il comportamento non corretto di Arianna potrebbe ripercuotersi in modo negativo su tutti quanti.

A farla riflettere sull’accaduto sono state anche le parole, piuttosto empatiche, di Esa Abrate. Solo pochi giorni fa il cantante ha raccontato la sua storia.

E’ originario del Congo e sua madre è deceduta quando lui aveva solo 1 o 2 anni. La madre ha avuto 4 figli, però, siccome lui non era un figlio legittimo, non lo hanno voluto tenere in casa e lo hanno mandato a casa di un’amica di sua madre. A sei anni suo padre lo ha riconosciuto come suo figlio ma non era in grado di badare a lui, nel senso che non poteva mai uscire, poteva solo andare a scuola.

Il padre lo maltrattava finché qualcuno ha segnalato la situazione agli assistenti sociali e così è stato mandato in istituto dove è rimasto per un anno. Lì vedeva sempre bambini che andavano in adozione o ritornavano a casa loro. Lui invece restava sempre lì. Infatti nella sua canzone Nato due volte dice: “il giorno prima piangi e pensi che non ti voglia nessuno”. Questo era ciò che pensava, fino a quando è stato adottato.

Chi è Esa Abrate di Amici 20

Esa è nato in Francia ma si è spostato in Italia a causa della sua situazione familiare. Solo quando ha preso in mano il suo primo strumento la madre adottiva  ha capito quale sarebbe stato il suo percorso. A nove anni ha iniziato a studiare chitarra e pianoforte e percussioni etniche, è stato anche direttore d’orchestra. Dice di sentirsi se stesso solo quando canta.